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Berlusconi, diritti tv la pena da ricalcolareL'interdizione di allontana

Berlusconi nel mirino: visto da Benny

Lucia Esposito
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Lo scenario più fosco per Silvio Berlusconi, quello della conferma in Cassazione della condanna per i diritti tv con cinque anni di interdizione dai pubblici uffici, si allontana almeno di un anno. Lo rivela il Corriere della Sera che spiega come nel complicato calcolo delle varie sospensioni del processo, uno delle due frodi fiscali che vengono contestate al Cavaliere, quella del 2002 per 4,9 milioni di euro, si presciverà attorno al 13 settembre. Prima della sentenza della Corte di Casssazione che dovrebbe arrivare entro la fine di quest'anno al massimo nei primi mesi del 2014.  La prescrizione - Che cosa succede, dunque,con la prescrizione di uno dei due reati per cui Silvio Berlusconi è stato condannato sia in primo grado che in appello a 4 anni di reclusione e a 5 anni di interdizione dai pubblici uffici? Siccome gli ermellini non possono fare delle valutazioni di merito come la determinazione della pena, anche in caso di condanna è probabile che la Cassazione ordini un nuovo Appello solo per ricalcolare la pena. Questo significa che anche in caso di condanna si allontanerebbe di un anno l'eventuale operatività dell'interdizione dai pubblici uffici e dei quattro anni di reclusione (tre dei quali condonati dall'indulto del 2006). E questo ovviamente è destinato a cambiare gli equilibri politici e soprattutto del centrodestra appeso ai verdetti della magistratura sul Cavaliere.   La terza via - In teoria resta ancora un'altra strada, scrive Luigi Ferrarella sul Corriere: la Cassazione potrebbe "dare una fissazione prioritaria al fascicolo per poterlo esaminare prima che si prescriva una delle due annualità di cui è composto". Ma, aggiunge Ferrarella, sta per iniziare per legge "la sospensione estiva dell'ordinaria attività giudiziaria e dunque la Cassazione se ritenessde dfovrebbe affidare il processo alla sezione feriale di turno e calendarizzarlo tra agosto e metà settembre".  Un'eventualità molto remota che, tuttavia, si è verificata in quanto la Cassazione ha fissato al 30 di luglio l'udienza. 

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