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Berlusconi: "Sostegno a Letta fino a quando mantiene i patti"

Silvio Berlusconi

Andrea Tempestini
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Piazza San Lorenzo in Lucina, si inaugura la sede di Forza Italia. Addio al Pdl, "che non emoziona più", spiega Silvio Berlusconi. Dopo il videomessaggio, per il Cav, secondo intervento in poche ore. Molto più pimpante, sorridente, e combattivo. "Vent'anni dopo - spiega - siamo qui, e guardandovi e salutandovi, soprattutto chi era con me nel '94, devo dire che l'impegno e l'entusiasmo che ci abbiamo messo fa molto bene perché siamo tutti molto più belli". Non poteva mancare un attacco alla magistratura. "I processi contro di me sono molto di più di 50. Chi dice che la legge è uguale per tutti - spiega -, che le sentenze si devono rispettare, si ripara dietro una ipocrisia non accettabile. La giustizia - ribadisce - non è uguale per tutti". L'avvertimento al premier - Poi il leader di Forza Italia fa un punto politico. "Saremo al Governo fino a quando porterà fino in fondo i provvedimenti e manterrà gli impegni". Un messaggio chiaro a Enrico Letta: su fisco, tasse e Iva non si sgarra, da Forza Italia non arriverà alcuna concessione. Per Berlusconi, però, "una crisi ora sarebbe destabilizzante. La stabilità è un bene". Il Cav ha poi ricordato che "abbiamo dato prova di responsabilità straordinarie, la nostra responsabilità non è mai venuta meno". Quindi Berlusconi spiega che "i prossimi giorni faremo una riunione dei gruppi parlamentari per dercidere il da farsi, guardando principalmente agli interessi del Paese, e non ai nostri interessi".  Il messaggio ai ministri Pdl - E' sull'Iva che si giocherà la sopravvivenza del governo di larghe intese. E non a caso coi suoi ministri Berlusconi è stato chiaro: "Sull'Iva dovete tenere il punto. Da subito. La nostra posizione è che non deve aumentare e su questo non cederemo". Non ci sono scappatoie o vie di fuga, per Letta. Se l'Iva arriva al 22%, lui cade. E di alleati, tra i ministri del Pdl, non ne troverà. L'unica colomba governista, Gaetano Quagliariello, non a caso a San Lorenzo in Lucina non c'era. C'erano invece Angelino Alfano, Maurizio Lupi, Beatrice Lorenzin. Su questo punto tutti d'accordo: quel che dice Berlusconi, è legge. E non ci sarà Letta che tenga.

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