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Un pezzo di Lega studia l'ipotesi larghe intese (col Pd) per andare al governo

Benedetta Vitetta
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Un'idea pazzesca: già solo pensare a un simile scenario potrebbe sembrare un'assurdità, ma in politica, si sa, a volte accade persino l'inimmaginabile. E così, anche se il segretario del Carroccio, Matteo Salvini, continua a smentire l'ipotesi di larghe intese "Non esiste, mai e poi mai con Renzi, piuttosto meglio in eterno all'opposizione", tra i suoi cresce la voglia di cimentarsi con il governo. A ipotizzare questo nuovo e futuro scenario è oggi un articolo de La Stampa. "Davvero Salvini preferirebbe passare vent'anni nelle praterie della protesta?" si domanda il quotidiano torinese, "Lui è sincero quando risponde di sì; e tutta la sua campagna sarà impostata sull'ipotesi numero uno, che passa per una vittoria travolgente del centrodestra. Se il centrodestra crescesse di altri 5-6 punti, calcolano i sondaggisti, il sogno potrebbe perfino avverarsi". L'altra via per andare al governo passa da un'intesa Lega-M5S, sempre che raccolga abbastanza voti. "Nei mesi scorsi era tutto uno scambiarsi segnali. Circola addirittura un presunto piano leghista per incastrare i Cinquestelle: dopo le elezioni offrire un programma di governo dove mettere tutto nero su bianco, concordando le virgole. Ma quella strada" dopo l'appoggio della Lega al Rosatellum scrive La Stampa, "sembra impraticabile. Proprio ieri Grillo ha rovesciato un fiume di insulti su Salvini, definendolo un traditore politico, più schifoso di Renzi e Berlusconi messi insieme. Una pietra tombale".  Ma ora, si legge nell'articolo, accade qualcosa di inconcepibile: per la prima volta, tra i leghisti di peso, affiora l'interrogativo del che fare, qualora ci fosse bisogno di salvare l'Italia. Si chiedono sottovoce se la formula che ha consentito di battere i franchi tiratori non possa costituire la base di partenza per qualcos'altro: "Se insieme siamo riusciti a scrivere una legge elettorale, che è impresa quasi disperata, perché scartare dopo il voto eventuali larghe intese sotto l'egida del Colle?».

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