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Banca Etruria, Matteo Renzi: "Su Maria Elena Boschi decideranno gli elettori"

Eliana Giusto
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Dopo l'esplosione del caso Banca Etruria e le voci al Nazareno secondo le quali Matteo Renzi spera che Maria Elena Boschi in realtà non si candidi, il segretario del Pd, fa un passo indietro e in una intervista a Tgcom annuncia: "Saranno i cittadini a decidere se Boschi debba essere portata in Parlamento oppure no". In sostanza la sottosegretaria resta candidata nonostante la sua posizione sia uscita molto indebolita dopo una settimana di audizioni in Commissione Banche. Renzi, come l'ex ministro delle Riforme, vede "una caccia alla donna", nelle reazioni alle rivelazioni di Giuseppe Vegas, Ignazio Visco e Federico Ghizzoni. Audizioni che, per il segretario dem, hanno fatto chiarezza su quanto accaduto con la crisi di Banca Etruria. Non così per le opposizioni e buona parte degli osservatori. Il direttore di Repubblica, in un editoriale, indica le eventuali dimissioni di Boschi come la sola strada per rimettere in pista il partito democratico. Lega, M5s e Mdp (più cauta la posizione di Forza Italia) ne fanno invece una questione morale che attiene il presunto conflitto di interessi di Boschi, il cui padre all'epoca della crisi di Etruria era vice presidente dell'istituto. A Renzi non sfugge poi che ricompattare il partito è l'unico modo per tenere viva la speranza di resistere all'onda d'urto di una campagna elettorale in cui il tema Boschi ed Etruria la farà da padrone. "Non credo che le banche siano il principale problema del Paese ma chi ha rubato deve essere giudicato dai tribunali. Se hai bruciato 44 miliardi il conto lo pagano i risparmiatori e chi non ha più accesso al credito. Per questo abbiamo voluto la commissione d'inchiesta. Ma si è cercato di guardare il dito quando noi indicavamo la luna", sottolinea ancora, "perché quella di Banca Etruria è una vicenda priva di ricadute penali. Giusto comunque fare chiarezza".

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