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Umberto Bossi, la cartolina natalizia ai militanti della Lega

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Matteo Legnani
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All'indomani dello storico voto con cui il consiglio federale della Lega ha approvato il cambio del nome del partito, privandolo della parola 'Nord', il padre fondatore Umberto  Bossi sceglie la via del silenzio. Interpellato a Montecitorio, il  Senatùr preferisce non commentare la svolta voluta dal segretario  Matteo Salvini. E intanto fa recapitare ai deputati leghisti la tradizionale cartolina natalizia, nella quale celebra i risultati dei  recenti referendum sull'autonomia di Lombardia e Veneto. «Buon Natale ai milioni di guerrieri!», si legge sul biglietto,  preparato già due mesi fa e inviato ai militanti del partito. Un appuntamento consueto, quello della cartolina natalizia, arrivato alla ventiduesima edizione. Una frase di Bossi spicca sul biglietto: "Dal  Po e da Venezia nessuno ritornò a casa, sono tutti sulle Alpi in paesi come presepi a pregare per la libertà". Sulla cartolina c'è il popolo  a raccolta che dai crinali delle montagne, dalle Alpi, scruta  l'orizzonte: in mezzo alla sua gente è ritratto anche Bossi, in  maniera stilizzata, mentre fa il saluto militare. Per approfondire leggi anche: Nuovo simbolo della Lega: un colpo al cuore del Senatur Il messaggio, spiega Bossi, che da qualche giorno ha di  nuovo a disposizione un autista per le sue trasferte romane (per qualche tempo sostituito dal figlio Renzo), è dedicato "a tutti i  guerrieri che ci sono, che continuano a credere e che sanno che prima  o dopo vinceranno". Sulla cartolina sono immortalati anche i due  luoghi simbolo della Lega Nord: il Po e Venezia. "Tutto quello che è  entrato nel cuore sul Po e a Venezia il 15 settembre del 1996, lo  abbiamo visto esplodere, anni dopo, con i referendum per l'autonomia,  i popoli padani si muovono per la libertà e per la giustizia", ricorda il presidente della Lega.

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