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Raggi risponde a Gentiloni: "Poteri, non chiacchiere"

Roma

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Roma, 12 gen (Adnkronos) - "Siamo in campagna elettorale, quindi ricomincia a valere il principio secondo il quale 'vince' chi urla, offende e attacca l'avversario con buona pace dei programmi. Oggi è il turno di Gentiloni contro Raggi". Così la sindaca di Roma Virginia Raggi replica alle dichiarazioni del premier Paolo Gentiloni. "Ho chiesto più volte al premier che l'esecutivo si adoperasse finalmente per attuare la legge che nel 2010 ha istituito Roma Capitale. Il governo non ha mai risposto - aggiunge Raggi -. In genere, evito le polemiche ma non amo le falsità. Se Gentiloni è davvero in buona fede, come pare, si impegni sui decreti attuativi della legge per Roma Capitale. Per governare questa città servono i poteri che hanno tutte le altre grandi capitali d'Europa e non chiacchiere prima del voto. Questa è la vera prospettiva di lungo periodo". "In questi mesi, come lui stesso sa bene, con alcuni ministri c'è stata una proficua collaborazione, non 'urlata' in tv e giornali, che ha portato a buoni risultati per i cittadini. Spero che si mettano da parte polemiche giustificate soltanto dalla smania elettorale di qualcuno", conclude la sindaca. Gentiloni, amministrazione non è il massimo dell'efficienza - "Roma non è una città che si può governare semplicemente cercando di gestire la sequela di emergenze che si presentano giorno per giorno". E' quanto ha detto Paolo Gentiloni al lancio della Costituente per Roma. "Anche l'amministrazione più efficiente farebbe fatica e non mi pare che siamo nella condizione di avere il massimo dell'efficienza". "Il governo c'è, c'è sempre stato - rimarca il premier -. Anche nella vicenda in cui Carlo Calenda ha cercato di affrontare il tema della riforma dell'amministrazione, qualcuno ha alzato il sopracciglio dicendo 'ma come, facciamo una cosa con l'attuale amministrazione?' - conclude -. Ma noi siamo il governo della Repubblica e nei confronti di Roma abbiamo uno spirito di collaborazione anche se dall'altra parte c'è una sospettosa riluttanza ad accettare questa collaborazione". Calenda su 'declino Capitale' - "Non possiamo pensare di stare fermi sulla riva ed aspettare che passi il cadavere della Capitale" avverte il ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda che, in occasione dell'incontro 'Una costituente per Roma', torna a rilanciare la necessità di andare avanti con un tavolo istituzionale per la Capitale. A condizione, però, che vi siano progetti e che vi sia "un impegno e condivisione della sindaca Raggi in prima persona". "La crisi di Roma -ha premesso il ministro Calenda- è anche la crisi della struttura industriale della città. Al tavolo abbiamo fatto un'analisi di comparazione con diverse città ed è emerso che Roma ha un problema di specializzazione settoriale. L'obiettivo del tavolo -ha sottolineato- non era quello di ricercare una responsabilità sul declino di Roma, che non è dell'amministrazione attuale, ma individuare le cose di fondo su cui Roma può avere una vocazione e una leadership internazionale". E questo lavoro, ha evidenziato il titolare del Mise, deve cominciare "immediatamente" pur nella consapevolezza che gli effetti si dispiegheranno nel lungo periodo ma "ci sono delle misure che vanno fatte subito", ha detto Calenda indicando, in particolare, il problema della distribuzione commerciale che "crea nel centro di Roma una situazione indecorosa".

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