Laura Boldrini: "Matteo Salvini disgustoso", e il leader della Lega la sfida, "Pronto al faccia a faccia"
«Trovo disgustoso l' atteggiamento di Salvini di aizzare i militanti, da cui è derivata un' ondata di odio terribile per me e la mia famiglia». È dura Laura Boldrini, presidente della Camera e candidata di Liberi e uguali, commentando, a Radio Rtl 102.5, il falò in cui militanti leghisti di Busto Arsizio hanno bruciato un manichino con le sue sembianze, durante la ricorrenza della "Gioeubia", festa popolare del Nord Italia. GUARDA IL VIDEO: "Salvini parla solo di immigrati". Boldrini, siamo alle comiche La Boldrini aveva chiesto a Salvini di scusarsi, ma lui aveva detto, proprio a Rtl 102.5, che personalmente considerava la presidente della Camera un' avversaria, non una nemica. «Salvini», ha aggiunto la Boldrini, «ammira molto Putin, è il suo eroe di riferimento. Un personaggio politico che non ha scrupoli rispetto alla censura, alla repressione delle minoranze per non dire del suo atteggiamento verso gli omosessuali. Un personaggio incline alla repressioni delle libertà. Se questo è il suo modello, si rifarà proprio a lui. Queste modalità di aizzare i suoi militanti all' aggressione dell' avversario che diventa suo nemico. Io lo trovo disgustoso perché da quest' atteggiamento, con lui che va sul palco con una bambola gonfiabile dicendo che è la presidente della Camera, ne è derivata un' ondata di odio terribile per me e la mia famiglia, al punto che alcuni sindaci leghisti, suoi sindaci, figure istituzionali, hanno pubblicamente detto che gli stupratori dovrebbero venire a casa mia così mi tornerà il sorriso». E ancora: «La dimensione culturale di queste persone la trovo veramente disgustosa e anche pericolosa, così come il capogruppo della Lega al Senato che, invece di occuparsi dei cittadini, passa tempo a inventare bufale sul mio conto, sulla mia famiglia». E sull' ipotesi di un incontro è arrivata anche la risposta del leader leghista: «La Boldrini ha detto che vuole un confronto con me a Milano? Anche domani, dove vuole, all' ora che vuole e con il moderatore che vuole per parlare di sicurezza, immigrazione, lavoro, pensioni. Se ho l' ambizione e l' obiettivo di fare il premier ho il dovere di incontrare tutta Italia e non solo una parte». Tornando alla Boldrini, ieri ha avuto parole non proprio carine anche per il candidato premier grillino Luigi Di Maio, suo vice a Montecitorio: «Ha svolto attività di presidenza alla Camera presiedendo l' Aula, ma non ha di certo brillato svolgendo compiti istituzionali. È strano che presiedeva l' Aula poi usciva e aizzava i militanti contro la presidenza. Mi è sembrato un modo sconclusionato di vivere l' istituzione, mettendo in atto azioni discutibili e dimostrative per poi non ottenere niente». A rovinare la giornata della presidente della Camera ci ha poi pensato Megan Williams, corrispondente della Canadian Broadcasting Corporation-Cbc. La giornalista ieri stava partecipando alla conferenza stampa in cui Massimo D' Alema e il responsabile Esteri di Leu, Erasmo Palazzotto, hanno presentato i candidati nella circoscrizione Estero. E a un certo punto ha chiesto energicamente conto a Palazzotto e D' Alema della mancanza di candidate donne all' incontro con i giornalisti: «Siete in tre, e tutti uomini. Mi spiegate perché non c' è nemmeno una donna tra quelle candidate?». Si è incaricato di rispondere il responsabile italiani all' Estero di Leu, Bernabucci, riferendosi a una serie di statistiche demografiche su base globale che, però, non è parsa vincere tutte le perplessità. Al che la Williams, ritenendo «pretestuosi» gli argomenti addotti, ha abbandonato la sala della Stampa Estera con palese irritazione. Povera Laura, dopo tutte le sue battaglie si ritrova in un partito accusato di essere sessista... di Alberto Busacca