Pier Ferdinando Casini, Renato Farina: ancora in Parlamento, il volpone non finisce in pellicceria
Questa è una bella storia, anche se non parrà tale a circa 59 milioni e 999mila italiani. Non dispiacerà certo agli altri mille, alti papaveri della finanza e dell'economia. Ma soprattutto per uno, Casini, è davvero fantastica. In essa c'è tutta la morale della classe politica italiana, che in prima, seconda o terza repubblica non cambia mai. La scorsa estate si era dato lui stesso per morto. Verso Natale si era detto persino propenso, come un Pisapia o un Alfano qualsiasi, a rinunciare alla candidatura. Poi deve aver pensato: ma che scusa ho per uscire di casa? Mai dire mai, ha pensato. E si è messo in posizione di attesa. Una scappatoia, un pertugio, un ascensore di servizio: la storia patria doveva pur escogitare il modo di sdebitarsi verso una maschera del suo teatro dell'arte: il sublime flanellone d'Italia. Ma sì che è lui: il senatore Pier Ferdinando Casini, 62 anni, 35 passati in Parlamento. Leggi anche: Quando Renzi di Casini diceva che... POLITICO ASTUTO Eppure lui, che ha sempre avuto una sconfinata stima nelle sue doti di saltafossi, non avrebbe giocato un soldo sulla sua sopravvivenza politica. Il volpone pareva rassegnato a finire in pellicceria. Ma di questi tempi tutte le storie animaliste devono avere veganamente un lieto fine: così per l'antico allievo di Forlani e di Bisaglia. Ecco che – proprio mentre foschi pensieri turbavano le sue gote ancora lisce come una pesca - si palesò provvidenziale la necessità di un uomo capace di sopire, limare, soprassedere, rinviare, cotonare e infine spremere brodo di giuggiole da una porcilaia immensa: quella del sistema bancario. Qualcosa che è costato in questi pochi anni 60 miliardi di euro ai cittadini italiani, e ha prosciugato i risparmi di centinaia di migliaia di piccoli risparmiatori, i cui denari sono finiti nelle capaci saccocce di ladroni o sono stati bruciati da incapaci. L'equilibrio dell'establishment, dove tutti si reggono l'un l'altro, non per bontà amicale, ma per fraterni ricatti, traballava. Una rivoluzione, una sommossa, qualcosa di brutto era nell'aria. Nulla di meglio per fermarla di una splendida finzione: una Commissione parlamentare d'inchiesta. Questi organismi sono i becchini della Repubblica. Quando arrivano loro è sicuro che, con solennità di chiacchiere e carte, gli scandali saranno seppelliti. E intanto il popolo si sarà acquietato. Stavolta però, data la materia incandescente, occorreva la garanzia di onoranze funebri d'alta classe: Casini! Una guida perfetta per guidare la carovana, con un magnifico cappello western che gli sta benissimo e fa la sua scena, nelle paludi dotate di alligatori dei sotterranei di Camera e Senato, dove tutto è ingurgitato, digerito e ridotto a merda sì, però liofilizzata. Il compito è stato assolto magnificamente. La Commissione parlamentare ha approvato una relazione di maggioranza, cioè governativa, che è un capolavoro, e in cui si intravede il genio di Casini. Noi qui forniamo solo una frase che vale più di un'enciclopedia Treccani. Sembra un frammento degli Eleati, un aforisma di Eraclito. Eccola: «Nello scenario che ha caratterizzato l'ultimo decennio, l'esercizio dell'attività di vigilanza non si è dimostrato del tutto efficace». Una frase così è stata approvata ed è la voce ufficiale della democrazia italiana, su vicende dove sono morte sucide e ammazzate persone, imprenditori e operai sono finiti sul lastrico, Mps e le Banche popolari hanno pompato come idrovore denari dei piccoli per darli a grossi finanzieri che sono falliti. TRAGEDIA INFINITA Una tragedia non ancora finita. Le audizioni hanno, malgrado il tentativo di attutire i colpi, rivelato buchi spaventosi nella vigilanza. Sono scappati, senza che i superpagati dirigenti di Bankitalia e Consob se ne accorgessero. 60 miliardi. La sintesi è: il sistema «non è del tutto efficace». Eufemismo casiniano, che dovrebbe essere tutelato dall'Unesco come patrimonio mondiale dell'arte del paraculismo universale. Tutti dicono che bisogna abbassare i toni, ma così sono tanto bassi che sprofondano nell'abisso delle Marianne, dove nuota e nuoterà tranquillo per saecula saeculorum Casini. Il centrodestra si è espresso in circa 156 pagine fiammeggianti. Relazione di minoranza. Una testimonianza. La maggioranza si è espressa grazie a Casini con un esercizio di pompieristica, che fa invidia ai Canad Air. Morale. Il volpone Pier non è finito in pellicceria. Il suo manto riluce, morbido e rossiccio, mentre veloce corre ad addentare la polpa. È candidato lì per la coalizione del Partito democratico. Un seggio di senatore sicuro. È l'unico risultato della Commissione d'inchiesta. di Renato Farina