"Golpe" di Renzi e Martina, il vero piano dei perdenti: come vogliono comandare
Dentro il Pd, una volta nominato Maurizio Martina segretario, è già in corso un'altra sfida, quella dei capigruppo. Sta tutto in due elenchi: neo eletti Camera, neo eletti Senato. Riporta Repubblica che ci stanno lavorando su i fedelissimi di Matteo Renzi. Ma decideranno proprio Martina e Delrio. Leggi anche: Vauro, la vignetta brutale: morto Renzi, morto il Pd. Come gode la matita comunista di Travaglio A Palazzo Madama Renzi rischia tutto. Gli eletti dem sono 53 e per mandare sotto l'ex premier bisogna toccare quota 27. In questo senso Boschi e Lotti lavorano d'intesa: ci sono 19 renziani, oltre a 3 uomini di Orfini: 22. Contro, 14 senatori dell' Area dem di Dario Franceschini, 3 di Andrea Orlando, 1 di Michele Emiliano, più altri 7 non meglio identificabili ma comunque non renziani: 25. Insomma, decidono tutto i sei senatori che rispondono a Delrio, Martina e Gentiloni. Una "corrente di governo" che ha in mano il futuro di Renzi: se decide di aiutarlo, può garantirgli l'elezione di uno dei due nomi a lui graditi: Dario Parrini o Teresa Bellanova. Altrimenti, può imporre un anti-renziano. Martina ha parlato con Franceschini, Gentiloni, Orlando e Cuperlo. Difficile invece il dialogo con Graziano Delrio. Che non può schierarsi contro Renzi ma nemmeno assecondarlo. A Montecitorio su 113 deputati dem, 56 sono renziani, più i 4 di Orfini. Dunque 60, e per la maggioranza ne occorrono proprio 57. La Boschi vuole confermare Ettore Rosato capogruppo, mentre il nome di Lorenzo Guerini (appoggiato da Delrio e Renzi) gira come soluzione estrema. Ma anche alla Camera c'è la "corrente di governo": 14 deputati che rispondono a Martina, Delrio e Gentiloni.