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Luigi Di Maio, la farse dei ministri prima del voto: che fine gli farà fare

Giovanni Ruggiero
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Le trasforazioni del Movimento Cinque stelle non finisco mai. Da quando Beppe Grillo ha ufficialmente archiviato la "stagione vaffa", per Luigi Di Maio è partita una sorta di via libera a rimangiarsi tutto quello che ha dichiarato il giorno prima. Per il candidato premier grillino non esiste più niente di irremovibile, ormai sembra disposto a tutto pur di ritagliare uno scampolo di governo. I primi a fare le spese delle sue aspirazioni sono i malcapitati finiti nella lista dei ministri, proprio quella spedita pochi giorni prima del voto a Sergio Mattarella per presa visione. Ogni nome di quell'elenco sembrava scolpito nel marmo, ognuno rappresentava un'eccellenza nel proprio settore che il Paese non poteva farsi scappare. Per approfondire leggi anche: Di Battista, la profezia sul governo col Pd: "Hanno tanta paura che..." Il Paese però potrà aspettare, visto che già ieri Di Maio ha detto a bassa voce alle agenzie di stampa che tutto può succedere: "Dei ministri si parla col presidente della Repubblica, dei temi invece con i partiti politici". Tradotto dal dimaiano, in corso ci sono intense trattative, secondo La Stampa anche in fase avanzata, soprattutto con la Lega per la formazione del governo. Accordi di massima, chiaro, ma nei quali non si può prescindere dall'intesa sui nomi.

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