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Napolitano bacchetta il Pd

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Roma, 23 mar. (AdnKronos) - Le ultime elezioni hanno costituito "un netto spartiacque" che tra l'altro ha mostrato "quanto poco avesse convinto l'auto-esaltazione dei risultati ottenuti negli ultimi anni da governi e da partiti di maggioranza". Giorgio Napolitano ha aperto la legislatura al Senato senza risparmiare critiche alla maggioranza e al governo uscente. "Il voto del 4 marzo ha rispecchiato un forte mutamento nel rapporto tra gli italiani e la politica quale si era venuta caratterizzando da non pochi anni a questa parte", ha spiegato il presidente emerito, che ha presieduto la prima seduta di palazzo Madama, parlando di "un voto che non solo ha travolto certezze e aspettative di forze politiche radicate da tempo nell'assetto istituzionale e di governo del Paese. Esso ha messo in questione tradizioni, visioni, sensibilità, che erano a lungo prevalse". Napolitano ha sottolineato il fatto che "gli elettori hanno premiato straordinariamente le formazioni politiche che hanno espresso le posizioni di più radicale contestazione, di vera e propria rottura rispetto al passato" e che "ha contato molto nelle scelte degli elettori il fatto che i cittadini abbiano sentito i partiti tradizionali lontani e chiusi rispetto alle sofferte vicende personali di tanti e a diffusi sentimenti di insicurezza e di allarme". Ma Napolitano non si è limitato a 'fotografare' la situazione così come uscita dalle urne, indicando anche la strada da seguire per concretizzare l'esito elettorale e far camminare la nuova legislatura. "Occorre comunque corrispondere alle scelte del corpo elettorale e delineare la strada per il prossimo futuro del Paese. E alcuni elementi possono concorrere ad allargare l'orizzonte. Si tratta in sostanza di far leva sull'interesse generale dell'Italia", ha spiegato il presidente emerito. Per Napolitano, "di certo per aprire, nell'attuale scenario, nuove prospettive al Paese sono insieme essenziali il rispetto della volontà popolare e il rispetto delle prerogative del Presidente della Repubblica, al quale rivolgo a nome di voi tutti l'espressione calorosa della nostra stima e fiducia".

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