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Pd, retroscena devastante: Matteo Renzi, Marco Minniti mediatore con Luigi Di Maio, le "false informazioni" al Colle

Giulio Bucchi
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Ormai la guerra è iniziata. "Volevano farmi fuori consegnando il partito a M5S, non ci sono riusciti". Matteo Renzi ha dichiarato guerra al Pd prima e a Luigi Di Maio poi. E ora, assicura, "in direzione o all'assemblea cambia poco: si volta pagina". Un retroscena del Messaggero ha svelato le trame segrete che hanno portato alla intervista-bomba da Fabio Fazio, quella che in un colpo solo domenica sera ha affossato le residue speranza di governo giallo-rosso e soprattutto mandato in fumo i piani del segretario reggente Maurizio Martina e degli anti-renziani Dario Franceschini e Andrea Orlando, che dal 4 marzo stanno facendo di tutto per (ri)prendersi il partito. Leggi anche: Il gelo di Mattarella quando ha visto Renzi da Fazio In questo incastro di strategie, spiccherebbero complotti e doppi giochi. Secondo i renziani, Franceschini e Orlando in cambio di qualche poltrona nel governo coi 5 Stelle sarebbero addirittura arrivati a dare "false informazioni" sullo stato della trattativa al Quirinale, spargendo "falso ottimismo". La minoranza ha una tesi opposta: sarebbe stato lo stesso Renzi a incaricare il ministro degli Interni uscente Marco Minniti di mediare con i grillini, fino al punto, scrive il Messaggero, "di concordare i punti della lettera spedita da Di Maio al Corriere sui quali poter poi annunciare le convergenze di governo". Di fatto, una granata gettata in mezzo al Partito democratico. 

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