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Vittorio Feltri: "Voto anticipato? Esercizio inutile, ci ritroveremmo esattamente come oggi"

Andrea Tempestini
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L'ipotesi di un ritorno anticipatissimo alle urne prende piede. Ora, lo invoca anche Matteo Salvini: "Senza governo politico al voto l'8 luglio", ha affermato il leghista sposando la linea di Luigi Di Maio. Un'ipotesi che non piace, affatto a Vittorio Feltri: "Tornare alle urne in ottobre oppure in gennaio con questa stessa legge elettorale significherà avere un risultato fotocopia di quello ottenuto il 4 marzo scorso. Si tratterebbe di un esercizio totalmente platonico e inutile e non cambierebbe di sicuro la situazione dell'Italia e neppure la situazione istituzionale", afferma il direttore a L'aria che tira su La7. E ancora: "Se non avessimo dato retta al professor Sartori e avessimo adottato per un doppio turno non ci sarebbero problemi: si voterebbe per Salvini o Di Maio, sarebbero gli italiani a scegliere". Infine, Feltri ribadisce quanto scritto su Libero oggi: "Ma pensare che Salvini lasci solo Berlusconi e dunque rompa il centrodestra per fare società con Di Maio è assurdo: significherebbe per Salvini entrare in una società con una quota di minoranza e quindi dovrebbe recitare il ruolo del reggicoda, della ruota di scorta. Sarebbe una follia". Leggi anche: Sgarbi contro Fico: "Perché deve dimettersi"

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