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Passera, il suo partito è pronto: "La squadra c'è, programma né di destra né di sinistra"

Corrado Passera

L'ex ministro dello Sviluppo torna in politica: "Monti? Sapevo sarebbe finita così. Gli è mancato coraggio"

Giulio Bucchi
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Fuori un professore, dentro un altro professore. A poche ore dalle dimissioni di Mario Monti da Scelta civica, scende in campo ufficialmente un suo ex ministro nel governo dei tecnici. Corrado Passera annuncia in prima persona che la sua squadra "è pronta". In un'intervista televisiva a margine del XIII Forum della Coldiretti a Cernobbio l'ex ministro dello Sviluppo ha anticipato: "C'è un bel lavoro in corso, che forma prenderà si vedrà. Quando sarà il momento faremo l'annuncio". Dopo mesi di voci e smentite, insomma, ci siamo. "Né di destra, né di sinistra" - "Stiamo lavorando con delle persone su pezzi di programma, che non sono né di destra né di sinistra - ha affermato Passera -, nel senso che oggi il nostro paese deve   trovare una grande coesione su un insieme di azioni per rimetterci in moto, ma che siano grandi e forti e che toccano sia le istituzioni, sia l'economia, sia il funzionamento del paese, dall'istruzione alla giustizia, alla pubblica amministrazione. E' chiaro che poi la politica necessiterà di altre connotazioni ma la forza delle idee è un qualcosa che può muovere le montagne. Con le persone con le quali sto lavorando, credo che possiamo dare un grande contributo, poi vediamo". "Monti? Temevo finisse così" - Quale sarà però la collocazione di Passera nell'attuale scacchiere politico? A sinistra, con Renzi? A destra, "confederato" con il Pdl? Oppure al centro, anche lui, per far crescere quello che fino ad oggi, a giudicare dai riscontri elettorali, è stato solo un "centrino"? Sulla carta, Passera non vuole seguire le orme di Monti, costretto alle dimissioni da Scelta civica quasi a conferma del fallimento del suo progetto. "Temevo che finisse così, per cui con grande sofferenza ai tempi, dissi no", ha spiegato l'ex ministro nonché massimo dirigente di Poste Italiane e Intesa Sanpaolo. Nel progetto di Scelta Civica "è mancato il coraggio delle proposte radicali, è mancata la sufficiente novità della proposta politica". Quella che proverà a mettere in campo Passera, anche se di quel coraggio tanto invocato da ministro non diede prova.  

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