Governo Lega-M5s, ecco la bozza del contratto su cui si è arenata la trattativa: euro, Putin e Draghi, agguato a Mattarella
La trattativa tra M5s e Lega è in una fase di stallo, ma l'Huffington Post sgancia la bomba: ecco la bozza del contratto tra Luigi Di Maio e Matteo Salvini, composta da 39 pagine. Una bozza su cui, come detto, per ora la trattativa sembra essersi arenata (al netto delle ultime parole di Di Maio, che al termine del più recente incontro con Salvini, tenuto in serata, ha parlato di "segnali positivi"). I punti della bozza, con discreta approssimazione, avranno fatto trasecolare Sergio Mattarella: lotta dura all'Europa; togliere le sanzioni alla Russia di Vladimir Putin; la richiesta a Mario Draghi di cancellare 250 miliardi di debito italiano. Leggi anche: Retroscena: il trionfo silenzioso di Sergio Mattarella La bozza in questione è datata 14/05, ovvero ieri, alle 9.30 del mattino. Il documento si apre con un reciproco impegno: "Il presente contratto è sottoscritto dal signor Luigi Di Maio Capo politico del Movimento 5Stelle e dal signor Matteo Salvini Segretario Federale della Lega". Dunque, la certificazione della firma. Tra i temi trattati, anche il conflitto d'interessi e la giustizia. Insomma, si andrebbe a colpire anche Silvio Berlusconi. E ancora, sul tema giustizia, si prevedono più tribunali e carceri e inasprimento delle pene. Nessun riferimento sull'immigrazione, un tema su cui Salvini ha confermato ci siano grosse difficoltà. Quindi il capitolo Europa. Nella bozza di contratto si definisce "necessaria una ridiscussione dei Trattati dell'Ue" e, a livello di budget, si prevede di "ridiscutere il contributo italiano all'Ue in vista della programmazione 2020". E ancora, pur confermando fedeltà alla Nato con gli Usa "alleato privilegiato", si stabilisce l'apertura a Putin, "da percepirsi non come una minaccia, ma quale partner economico e commerciale". Quest'ultimo, uno degli obiettivi della Lega in campagna elettorale. Infine, la bomba in tema di finanza pubblica, che piove a pagina 38. La richiesta di Salvini e Di Maio alla Bce di Mario Draghi è di quelle sconvolgenti: cancellare 250 miliardi di titoli di Stato che l'istituto di Francoforte avrà in pancia al termine del cosiddetto piano di quantitative easing. "La loro cancellazione - si legge - vale circa 10 punti percentuali".