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Emilio Carelli: "I nomi dei premier bruciati servono a portare Di Maio a Palazzo Chigi"

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Cristina Agostini
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"In regno caecorum, monoculus rex: nel regno dei ciechi è re, chi ha un occhio solo. Ma non è così, non sarò io il premier. Mi dispiace solo di non poter parlare in tedesco con la Merkel e in francese con Macron". Emilio Carelli, rivela Augusto Minzolini sul Giornale, parlava così alla buvette: "Mi chiede se alla fine tanti candidati Cinque stelle servano per tornare al nome di Di Maio? Beh, è un'ottima strategia". Leggi anche: "Carelli premier? Berlusconi...". Rivelazione di Carlo Rossella: gira una voce a Mediaset Insomma, nella totale incertezza sul nome del presidente del Consiglio del governo giallo-verde, tra varie ipotesi e "personaggi di facciata" - ipotesi questa che "fa inorridire il Quirinale, perché il presidente del consiglio sarebbe una sorta di segretario, un passacarte dei due vice" - scrive Minzolini, si propende per "l'ipotesi che la strategia grillina sia proprio quella di bruciare tanti nomi, per poi tentare di tornare a Di Maio".

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