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"Non si può dire ma...". Cosa sta succedendo in Borsa: Nicola Porro mette in croce Mattarella, catastrofe banche

Giulio Bucchi
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Dietro la febbre dello spread si celano "pessimi segnali" per l'Italia. È Nicola Porro a svelare il giochino che rischia di mandare all'aria il Paese, come accaduto alla Grecia e come ha rischiato di fare la stessa Italia nel 2011. "Ieri - scrive Porro sul Giornale -, come avviene una volta al mese, il Tesoro ha messo in vendita sei miliardi di Bot a sei mesi. Un mese fa li aveva piazzati a tassi negativi. Un assurdo, ma molto conveniente per le nostre casse. In sostanza per averli in portafoglio si pagava lo 0,40%", mentre ora l'interesse è dell'1,2%, "il che vuol dire che in un mese il Tesoro ha pagato un conto su base annua più caro di cento milioni" per una sola asta. Il guaio, sottolinea, è che "i titoli di Stato a breve, quelli considerati più sicuri, perché vengono rimborsati in poco tempo, stanno impennandosi nei rendimenti. Oggi andranno in asta i titoli decennali. E saranno guai. Il loro costo potrebbe avvicinarsi al 3%". Leggi anche: Schifo dall'Ue, "i mercati insegneranno agli italiani come votare" È "quello che non si può dire esplicitamente" a preoccupare di più Porro: "Le banche italiane stanno acquistando titoli di Stato più del dovuto. Altrimenti sarebbe stata una catastrofe: un'asta scoperta è l'inizio formale della crisi", il segno che gli investitori (soprattutto quelli internazionali) non credono più nella sopravvivenza economica dell'Italia. Quei titoli, se la crisi politica e finanziaria continuerà, rischiano di diventare a breve merce avariata il cui conto lo pagheranno i risparmiatori italiani, visto che gli investitori sul medio periodo non comprerebbero più nemmeno i titoli di quelle stesse banche. Non bastano le parole del governatore Ignazio Visco a rassicurare, Bankitalia in questo caso non ha poteri. Serve un cambio di marcia politico, una assunzione di responsabilità da parte di tutti, Quirinale in testa.

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