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Beppe Grillo, il piano per fare a pezzetti la Rai: Di Maio lo gela, chi comanda davvero in viale Mazzini

Gino Coala
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Beppe Grillo ha rispolverato il suo vecchio pallino di fare a pezzetti la Rai, un punto antico del programma grillino finora ritenuto pilastro della rivoluzione Cinque Stelle. La rivoluzione però può attendere, visto che lo stesso Luigi Di Maio ha dovuto gelare il fondatore del Movimento: "Era una vecchia proposta nel programma 2009 - ha chiarito il vicepremier - Per ora nel contratto di governo abbiamo inserito esclusivamente che la Rai non vada più lottizzata". Grillo spera ancora di privatizzare due reti del servizio pubblico, magari conservando Raiuno che con i soldi del canone potrebbe sopravvivere senza pubblicità. Grillo però non ha fatto i conti con i potentissimi sindacati di viale Mazzini, che in una nota congiunta hanno messo subito in chiaro con chi bisogna trattare per spostare anche un bloc notes: "Non facciamo fuorviare dagli sketch comici - hanno scritto i sindacalisti - È solo un modo per distrarre tutti: si stuzzicano gli appetiti sulla privatizzazione, per occultare l'imminente occupazione della Rai da parte del governo. Per di più, grazie alla legge Renzi: criticata quando erano nella stanza dei bottoni, la utilizzano per occupare il servizio pubblico. Noi invece quella legge la criticammo allora, e continuiamo a criticarla oggi".

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