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Matteo Salvini, un'altra vittoria: il suo piano diabolico. Pigliatutto, cosa otterrà in cambio ora da Di Maio

Giulio Bucchi
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Ha appoggiato Luigi Di Maio contro Giovanni Tria sulle nomine alla Cassa depositi e prestiti, ma ora Matteo Salvini andrà all'incasso. E il sospetto è che in cambio del via libera a Fabrizio Palermo, il vicepremier e leader della Lega otterrà dal collega del Movimento 5 Stelle poltrone che agli occhi di Salvini sono molto, molto più pesanti.  Innanzitutto, l'aver indebolito il ministro dell'Economia (senza defenestrarlo) potrebbe portare utili risultati nella partita della legge Finanziaria e della flat tax, cavallo di battaglia leghista. E poi, come detto, le altre nomine: vertici delle Ferrovie dello Stato e Rai, direzione del Tg1 e nuovi quadri dei servizi, che verranno "ristrutturati". Una strategia a medio-lungo termine che rischia di mettere nel sacco, ancora una volta, un Di Maio sempre più col fiato corto.

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