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Matteo Salvini, il piano (già partito) per far fuori Berlusconi e arrivare al 40%

Matteo Legnani
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L'obiettivo è il 40% dei voti. Non subito, ma alle elezioni che conteranno davvero per il Carroccio e che si terranno nella primavera 2019: le Europee (dove si gioca una gran parte della credibilità del "sovranismo" italiano) e le regionali in Piemonte, Emilia Romagna, Toscana e Calabria. La partita è tutta interna al centrodestra. L'obiettivo è svuotare elettoralmente Forza Italia, attirandone tutti o quasi i consensi. E il gioco è iniziato con la sfida sulla presidenza Rai: Salvini che candida Marcello Foa senza comunicarlo preventivamente a Berlusconi, che si indispettisce e si mette di traverso senza però una ragione concreta e quindi mettendosi nella posizione del "sabotatore", di quello che "mette i bastoni tra le ruote". Il secondo round è appena iniziato: quando il leader leghista ha dichiarato che il Carroccio correrà da solo alle regionali in Abruzzo e anche in quelle in Basilicata e in Trentino Alto Adige. Lì, il Carroccio perderà: la Basilicata e l'Abruzzo andranno ai 5 Stelle, il Trentino Alto Adige al Pd. Ma, come scrive Repubblica, a Salvini interessa poco. Ma il leader lo considera un investimento: per accusare Forza Italia della sconfitta e per dimostrare ancora una volta che il suo partito  ha più consensi di Forza Italia anche nel mezzogiorno (i sondaggi oggi danno la Lega al 38% nelle regioni del Nord e al 20% in quelle del Sud). Leggi anche: Matteo Salvini, lo scenario di Antonio Socci sul leghista: "Fin dove può arrivare"

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