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Sergio Mattarella, il retroscena di Dagospia dopo l'incontro con Mario Draghi: "Cos'è disposto a fare"

Giulio Bucchi
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"Che fare prima che si scateni la tempesta perfetta?". Sarebbe questo, secondo Dagospia, l'angoscioso dilemma che da giorni perseguita Sergio Mattarella, alle prese con la manovra in deficit di Lega e M5s e le prevedibili turbolenze in arrivo. Quelle più temute non sono le ire di Bruxelles e della Commissione Ue, gestibili politicamente in qualche modo, ma l'incontrollabile escalation finanziaria e speculativa che seguirebbe il possibile downgrade delle agenzie di rating all'Italia, tra una manciata di settimane.  Leggi anche: "Possibile l'addio anticipato di Mattarella", roba da matti al Quirinale (c'è anche la data) "A quanto si apprende - scrive Dago -, tra i consiglieri del Capo dello Stato si starebbe addirittura valutando l'ipotesi di un messaggio formale alle Camere". D'altronde, in ambienti vicini al Colle (ad esempio Bankitalia) il tema del default dello Stato italiano è considerato di grande attualità e dunque ci si prepara al peggio, sfruttando ogni mezzo concesso dalla Costituzione e dalle prerogative del Capo dello Stato. "L'ipotesi del messaggio al Parlamento - sottolinea Dagospia - avrebbe trovato consenso anche nelle riflessioni avute con il Presidente Bce Mario Draghi e con il governatore di Bankitalia Ignazio Visco". 

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