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Franco Bechis smaschera Beppe grillo: sul suo blog lo spot all'imprenditrice amica di Renzi

Matteo Legnani
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Beppe Grillo ha visto la luce, un po' come i Blues Brothers nel celebre film. Ma nel caso del comico che ha fondato il Movimento 5 stelle, quella luce non ha nulla di soprannaturale. Ha il volto di una signora che nella vita fa due mestieri: la manager pubblica e l' imprenditrice chimica. È in quest' ultima che Grillo ha visto la luce. Come si capisce dall' ultimo filmato postato sul suo blog martedì sera e diffuso anche sui canali social, il comico è andato circa una settimana fa a Bottrighe Adria, provincia di Rovigo, per visitare lo stabilimento della Mater Biotech che lui stesso spiega essere «azienda prima al mondo per la produzione industriale di bio-butandiolo da materie prime rinnovabili». E ne è uscito più che illuminato: folgorato. Nel suo blog Grillo racconta: «L'esempio dell' azienda di Bottrighe è un tassello di un sistema di impianti primi al mondo, un vero esempio di economia circolare, al quale dobbiamo guardare come un punto di moltiplicazione di opportunità della filiera delle bioplastiche». Nel video ancora di più. Con un esordio sorprendente: «Beh, siamo veramente nel sogno di Raul Gardini: la chimica verde». Sorprendente perché per gran parte dei seguaci di Grillo Gardini o è un nome che dice poco o nulla, o viene ricordato per le vicende di mani pulite e la maxi tangente Enimont. In otto minuti di video, accompagnato dalla proprietaria che riempe di lodi, Grillo guida il pubblico dentro le meraviglie della chimica verde, che da sostanze naturali fermentate ottiene la plastica senza fare uso di petrolio. Una storia davvero a cinque stelle. Ma quel che più sorprende nel video che grazie all' entusiasmo di Grillo si trasforma in un sostanziale spottone, è il beneficiario di tanto entusiasmo. Già perché la signora manager-imprenditrice-neoamica di Grillo si chiama Catia Bastioli. E il nome dovrebbe esserlo al M5S, perché fino a non molte settimane fa l' avevano bersagliata di critiche violente e perfino insulti. Perché la Bastioli la chimica verde l' ha raccontata per anni in un posto molto particolare: la Leopolda del suo amico Matteo Renzi. E ai grillini non era andato giù che l' allora premier avesse scelto l' ospite delle sue convention per una nomina pubblica: la presidenza di Terna, incarico che la Bastioli anche oggi ricopre. A gennaio poi la manager-imprenditrice e Renzi erano stati bersagliati di ogni contumelia da leader e militanti pentastellati, che oggi sembrano del tutto immemori dell' accaduto. Lo stabilimento visitato da Grillo infatti appartiene a un gruppo più grande il cui nome dovrebbe dire qualcosa a quella platea: la Novamont, di cui è titolare sempre la Bastioli. Quei due nomi messi assieme finalmente fanno venire in mente la furibonda polemica di inizio anno sui sacchetti di plastica biodegradabili resi obbligatori in tutti i supermercati italiani a spese del consumatore. Qualcuno scrisse che l' 80% della produzione di quei sacchetti (non so se è vero, ma fu scritto) era in mano appunto al gruppo Novamont. E il M5S cavalcò il clamoroso conflitto di interessi consistente nel favore all' azienda «renziana»: post vibranti sul blog delle stelle, accuse pesanti ad esempio dall' attuale vicepresidente del Senato, Paola Taverna che su Facebook postò una domanda maliziosa: «Chi pagherà la campagna del Pd?». I social poi estremizzarono ulteriormente e ci fu chi sostituì la Bastioli con una inesistente sorella o cugina di Renzi proprietaria della Novamont. Quei sacchetti biodegradabili scandalosi secondo il M5S venivano prodotti in larga parte proprio dallo stabilimento della controllata Mater Biotech oggi visitata da Grillo. Che evidentemente o ha opinioni assai diverse dai 5 Stelle, o banalmente nessuno l' ha informato a pieno dell' azienda che stava visitando. Perché, di certo, sapendolo avrebbe iniziato con una battuta per sdrammatizzare quel che era avvenuto. di Franco Bechis

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