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Giuseppe Conte, Matteo Renzi: "Da lui ricevevamo messaggi con i complimenti al Pd"

Cristina Agostini
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"Giuseppe Conte chi?". Matteo Renzi, in una intervista a Vanity Fair risponde sarcastico quando gli si fa il nome del presidente del Consiglio. E rivela un retroscena dei suoi rapporti con lui: "Conte me lo ricordo, quando ci mandava i messaggini tutto contento e entusiasta delle riforme che facevamo, della Buona Scuola, del referendum. Lggi anche: L'intera aula di Montecitorio umilia  Conte: scena senza precedenti "A suo tempo, nel 2015", continua l'ex segretario del Pd, "aveva tutta un'altra posizione sullo sforzo riformatore del governo Renzi. È legittimo cambiare idea, specie se ti offrono incarichi importanti. Io penso che le idee valgano più delle poltrone". E proprio sul Pd Renzi dice che il suo non è un addio definitivo e non smentisce l'ipotesi di un partito: "Tutti mi spingono a dire che abbiamo sbagliato tutto, che dobbiamo stare zitti", spiega, "ma noi abbiamo fatto tante cose e io le rivendico, non cedo all'abiura. Io penso che gli italiani abbiano sempre ragione. Punto. Se hanno scelto di farsi un giro con Salvini e Di Maio vanno rispettati…. Chi perde sbaglia sempre". E ricorda: "Io mi sono dimesso, l'unico. Quindi adesso che cosa devo dire: che i migranti vanno fatti affogare? Che il Jobs Act è stato un errore? Non lo dico. Certo, bisogna fare di più e meglio, ma non sarò mai come Salvini, che fa lo sciacallo, postando la foto di una minorenne e aizzando i commenti contro, o come Di Maio, che fa da prestanome al padre. Questa è la strada per prendere i voti? Pace, non li prendo".

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