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Giuseppe Conte e Rocco Casalino, Franco Bechis e il retroscena sulla manovra: cosa c'è dietro all'accordo

Davide Locano
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Sulla accordo (quasi) trovato dal governo di Giuseppe Conte e la Commissione europea sulla manovra, Franco Bechis, direttore de Il Tempo, ha un'idea peculiare. Secondo il direttore, infatti, la soluzione è stata trovata "grazie a un'idea che certamente è del bistrattato Rocco Casalino: l'Italia che aveva posto la sua linea Maginot sul deficit al 2,4% del Pil, dopo aver fatto arretrare i trattativisti al 2,2% del Pil, lascia imbambolate quelle mummie d'Europa sfoderando all'improvviso un deficit al 2,04% del Pil", scrive in un commento pubblicato sul quotidiano capitolino. Leggi anche: "Lo facevano sul lavandino": Bechis, bomba sui deputati porcelloni E perché mai avrebbero scelto proprio il 2,04 per cento? "Acuto come sempre - riprende Bechis - l'ex portavoce di Matteo Renzi, Filippo Sensi, che su Twitter si fa chiamare nomfup, ha commentato così: Chiunque abbia architettato il 2,0 è un genio. Basta passare veloce sullo zero e dire 2 e 4, e avere l'impressione che nessuno se ne accorga". Dunque, Bechis sottolinea: "Era una battuta, ma credo proprio che ci abbia azzeccato. Per questo sono quasi certo che la soluzione sia stata escogitata da Casalino: quella percentuale strampalata con le su assonanze sembra quasi identica a quella della linea Maginot e sotto il profilo della comunicazione sembra perfertta", conclude il direttore.

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