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Sergio Mattarella, Luigi Bisignani e la profezia sul governo tecnico

Gino Coala
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L'esultanza dei vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini per l'approvazione della legge di Bilancio rischia di durare meno di quanto sperano i due azionisti principali del governo. Anzi, Luigi Bisignani sul Tempo anticipa quanto questa "mortificazione del Parlamento e di tutte le più elementari regole della convivenza democratica" rischiano di spegnere gli entusiasmi dell'esecutivo molto rapidamente. L'Italia si appresta a entrare in un ciclo economico recessivo che difficilmente uno come Giovanni Tria potrà evitare. Leggi anche: Di Maio smascherato da Bisignani: "Chi ha piazzato in Rai" I prossimi mesi saranno ben più impegnativi di quelli appena trascorsi per il governo. La tempesta appena accennata dei mercati, lo spread in rapida risalita a ogni esternazione dei più importanti esponenti del governo, secondo Bisignani potrebbero essere solo un ridicolo antipasto di quel che può accadere se l'Italia non dimostra stabilità e affidabilità agli investitori finanziari. A vigilare sull'operato dell'esecutivo però c'è sempre Sergio Mattarella, che secondo Bisignani non ha mai smesso di consultare il governatore della Bce, in uscita, Mario Draghi. Con lui potrebbe realizzarsi uno scenario già visto attorno al Quirinale, precisamente nel 2011, quando Giorgio Napolitano si ritrovò a chiamare Mario Monti per rifondare un governo gradito all'Ue, oltre che al Fondo monetario internazionale e naturalmente dalla Banca centrale europea.

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