Sea Watch e Ong, Matteo Salvini senza precedenti: "blocco navale" per tenere lontani i migranti dall'Italia
I sigilli al mare. Matteo Salvini ha pronto un "blocco navale", piano senza precedenti per fermare i migranti e le imbarcazioni straniere che entrano nelle acque italiane, fondamentalmente quelle delle Ong. Il retroscena, clamoroso, è del Corriere della Sera secondo cui il ministro degli Interni si appellerà al "pregiudizio alla pace, al buon ordine e alla sicurezza dello Stato" rappresentato da chi trasporta immigrati irregolari verso l'Italia. Leggi anche: Sondaggio Ghisleri, di quanto sale Salvini in un solo giorno dopo la Sea Watch Sarà necessario emanare un'ordinanza preventiva che dichiari lo "stato di pericolo", precisa Fiorenza Sarzanini sul Corsera, e si questo punto potrebbero arrivare nuovo scontri con il M5s e l'ala sinistra del Movimento di Luigi Di Maio. L'appiglio legislativo è l'articolo 19 della Convenzione Onu sui diritti della navigazione firmata nel 1982, che parla di una condizione "pregiudizievole se la nave è impegnata in attività di minaccia o impiego della forza contro la sovranità, l'integrità territoriale o l'indipendenza politica dello Stato costiero". In più, l'articolo 17 della stessa Convenzione "vieta il passaggio in caso di carico o lo scarico di materiali, valuta o persone in violazione delle leggi e dei regolamenti doganali, fiscali, sanitari o di immigrazione vigenti nello Stato costiero e ogni altra attività che non sia in rapporto diretto con il passaggio". Il piano di Salvini, conclude il Corriere, prevede lo schieramento di mezzi nel Mediterraneo: "Dovranno essere utilizzati i pattugliatori qualora ci fosse una nave in acque internazionali che punta verso l'Italia, proprio come accaduto per la Sea Watch. E se riuscisse comunque a forzare il blocco, dovranno essere le motovedette della Guardia costiera a scortarla fuori dai confini".