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Luigi Di Maio, stangata ai furbetti del reddito di cittadinanza: "Gli ultimi cambi di residenza non valgono"

Gino Coala
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Da settimane gli uffici anagrafe dei comuni del Sud Italia sono stati presi d'assalto con diverse richieste per cambi di residenza. Un fenomeno nato poco dopo l'annuncio del reddito di cittadinanza, tanto voluto dal vicepremier Luigi Di Maio che ora è costretto a correre ai ripari. Durante un comizio a Termini Imerese in Sicilia, il ministro del Lavoro ha annunciato un drastico giro di vite sull'accesso al bonus per disoccupati e poveri: "Abbiamo visto che c'erano delle leggende metropolitane sui cambi di residenza. Abbiamo stabilito che i cambi di residenza non sono validi negli ultimi 3 mesi, per evitare che qualcuno ne approfitti per potere accedere al reddito di cittadinanza". Leggi anche: Inps, Lega e M5s trovano l'accordo su Pasquale Tridico, chi è l'ideatore del reddito di cittadinanza Anche se Di Maio sospetta che tutte quelle code non fossero legate a chi provava a fare il furbo per incassare il reddito di cittadinanza, il provvedimento ci sarà davvero e punta a evitare: "che qualcuno potesse macchiare il programma del reddito di cittadinanza", ha aggiunto. "Faccio un appello ai media: non trasformatevi nel libretto d'istruzione su come aggirare il reddito cittadinanza. Vedo troppi servizi, dovremmo fare il contrario, spiegare agli italiani che ci sono dei parametri per l'accesso. Per il resto evitare manuali d'istruzione in qualche tv e talk show".

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