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Roberto Formigoni, negati gli arresti domiciliari: deve restare in carcere

Matteo Legnani
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Roberto Formigoni deve restare in carcere e la legge 'Spazzacorrotti', che è una norma di natura processuale, si può applicare immediatamente e ha efficacia anche sui reati commessi prima della sua entrata in vigore. Sono queste, in estrema sintesi, le motivazioni contenute nell'ordinanza firmata dal sostituto Pg milanese Antonio Lamanna, che ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari per l'ex governatore lombardo. Per il magistrato, infatti, è "irragionevole" l'istanza depositata dagli avvocato Mario Brusa e Luigi Stortoni venerdì scorso, prima che l'ex governatore lombardo si presentasse in carcere a Bollate per scontare la condanna definitiva a 5 anni e 10 mesi per la Fondazione Maugeri, "perché procrastinerebbe l'esecuzione della norma" a parecchi anni di distanza dalla sua entrata in vigore. Leggi anche: "Solo la Madonna mi può salvare": il drammatico sfogo di Formigoni Per questo il sostituto Pg Lamanna ha depositato alla cancelleria della quarta Corte d'Appello - la stessa che ha giudicato Formigoni in secondo grado - l'istanza dei difensori insieme alla sua ordinanza con cui ha respinto la richiesta della misura alternativa al carcere. Il magistrato ha anche sollevato un incidente di esecuzione. Nei prossimi giorni la corte fisserà un'udienza nella quale le parti discuteranno le loro posizioni, dopodichè spetterà ai giudici d'appello prendere una decisione. Tra i punti sollevati dalla difesa di Formigoni anche il fatto che l'ex governatore sia ultrasettantenne (compirà 72 anni a marzo) e quindi possa scontare la condanna ai domiciliari. Il sostituto Pg Lamanna, però, nel provvedimento appena depositato sottolinea come la legge Spazzacorrotti include il reato di corruzione, di cui è accusato l'ex governatore, tra quelli ostativi, per i quali cioè non è possibile concedere i benefici carcerari. Senza contare che spetterebbe al Tribunale di Sorveglianza valutare se concedere o meno i domiciliari a un detenuto che abbia già superato le 70 primavere. Tra i punti sollevati dagli avvocati Brusa e Stortoni, inoltre, anche il fatto che una eventuale "collaborazione" con i magistrati da parte di Formigoni è impossibile perché "i fatti" relativi ai fondi neri della Fondazione Maugeri "sono già stati tutti accertati" e dunque l'ex governatore può accedere ai benefici carcerari. Il sostituto Pg, però, ha fatto notare come questo aspetto non "riguardi la presente fase" dell'esecuzione della pena, ma debba essere sollevato piuttosto davanti al Tribunale di Sorveglianza.

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