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Maroni, il Partito del Nord e l'assist a Salvini. Il piano per far fuori i Cinque stelle

Cristina Agostini
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Un nuovo partito del Nord è all'orizzonte. Potrebbe affiancare la Lega sovranista di Matteo Salvini, perché "il punto è che l'Italia degli 8mila comuni e delle diversità ne ha bisogno. Si può essere sovranisti e insieme autonomisti e ad oggi quest'area non ha un reale interlocutore". Roberto Maroni, tra i fondatori della Lega, in una intervista a La Repubblica, spiega che ormai "non ha più senso parlare di centrodestra, con un'area moderata e una populista". Perché ora "esiste solo un'area sovranista e al suo interno c'è spazio per una componente centralista e un'altra autonomista. Si gioca dentro uno schema diverso." In questo schema quindi "la Lega è il partito egemone", sottolinea l'ex governatore della Lombardia, "ma i ceti produttivi sono presenti soprattutto al Nord e hanno bisogno di una rappresentanza particolare". "Il mio auspicio è che l'avanzata della Lega serva a rafforzare le risposte necessarie per la questione settentrionale e non il contrario". Salvini, sottolinea, "è segretario perché quando guidavo il partito vidi in lui il successore ideale. Si può essere d'accordo o meno con la svolta che ha dato alla Lega, io non di rado sono stato critico, ma il successo è sotto gli occhi di tutti e bisogna saper cogliere i cambiamenti". Leggi anche: Travaglio, uno squallore atroce. Sul Fatto la "scimmia leghista": dettaglio terrificante / Guarda Dichiarazioni che non sembrano essere state del tutto gradite dalla Lega: "È vero che Salvini ha tolto la parola nord dal partito, siamo solo Lega, ma ora siamo pure il partito che al Nord è - secondo i sondaggi - sopra il 40%, di certo il primo partito. Mi pare quindi che rappresentiamo bene quelle regioni", dice all'AdnKronos Riccardo Molinari, capogruppo della Lega a Montecitorio, commentando le parole di Maroni che ha sottolineato la necessità di una nuova rappresentanza politica per le classi produttive del nord, ricordando come "nelle urne siamo costantemente il primo partito". "Le istanze del nord - sottolinea Molinari - sono ben rappresentate, ricordo come il tema dell'autonomia, ad esempio, è un tema che per la prima volta può avere realtà, non solo a parole, visto che è sul tavolo di Palazzo Chigi". "Una riforma che può diventare realtà grazie al lavoro fatto dallo stesso Maroni in Lombardia e Zaia in Veneto, sotto la guida di Matteo Salvini".

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