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Vittorio Feltri contro Otto e Mezzo e Lilli Gruber: "Giulia Sarti? Roba meschina e indegna"

Davide Locano
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Lilli Gruber è una brava giornalista televisiva, dirige con successo da anni Otto e mezzo, programma serale de La 7 sbilanciato a sinistra e per questo apprezzato dai progressisti benestanti, i più fessi della compagnia. Qualche giorno fa la conduttrice diventata famosa poiché sbieca, ha portato alla ribalta una questione non politica, bensì di mutande. Ha parlato a lungo delle foto osé in circolazione sul web di Giulia Sarti, ex presidente grillina della commissione giustizia della Camera. Le sue parole in pratica incorniciavano uno scandalo doppio. Intanto perché la deputata ha fatto casino sui rimborsi di denaro destinati al Movimento 5 Stelle, poi in quanto la gentile signora ha immesso, volontariamente o no, non sappiamo, immagini spinte del proprio bel corpo, cosa di cui a me personalmente non importa nulla e che viceversa a Lilli sta a cuore, suscitando chissà quali pensieri. Leggi anche: La profezia di Feltri: "Come si può ribaltare il governo" Nello studio della Gruber si è acceso un dibattito sulle cosce (e dintorni) della parlamentare. Al centro della attenzione più che i rimborsi mai avvenuti sono così finite le forme plastiche della pentastellata, contro la quale sono stati lanciati strali velenosi quasi fosse un reato mostrar le chiappe chiare. Io non sono né bigotto né moralista pertanto non me la sento di dare addosso e neppure di deplorare una ragazza, pur impegnata a Montecitorio, soltanto perché espone le nudità su internet. E trovo scandaloso che qualcuno invece si indigni per simile faccenda. È noto che la mania di fotografarsi in atteggiamenti spinti è entrata a far parte del costume, e che su qualsiasi social sono visibili istantanee che reclamizzano seni e culi di ogni foggia. È una abitudine consolidata e non stupisce più sebbene gli esiti non mi esaltino. Ma non me la sentirei di mettere alla berlina una donna che si è lasciata ritrarre in pose lubriche. Non mi periterei di esporla al pubblico ludibrio per quattro scatti arrapanti. Condannare la Sarti giacché grillina mi sta bene, tuttavia trafiggerla per essersi esibita biotta mi pare una operazione meschina e indegna di un programma tv che se la tira da perla dell' informazione. Mi domando per quale motivo sia lecito distruggere la reputazione di una donzella che ha avuto l'ardire di presentare le proprie grazie. Sarebbe più opportuno sputtanare i giornalisti col birignao che si permettono di sfruttare la beltade di una fanciulla per fare uno scoop del cacchio. Ciascuno è libero di usare il fisico come gli garba senza l' obbligo di giustificarsi. I debiti sono altra faccenda, quelli è meglio pagarli. di Vittorio Feltri

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