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Vittorio Feltri affonda Giulia Sarti: "Suicidio da stupidi. Mi stupisco delle oche che..."

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Maria Pezzi
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 I fautori dei propri guai non recitano quasi mai il mea culpa. Non dicono a se stessi di aver sbagliato, bensì puntano su altri l' indice accusatore. È una pratica diffusa che difficilmente sarà stroncata. Mi riferisco in particolare alle fotografie osé sparpagliate sul web, fatalmente sotto gli occhi di tutti. L' ultimo caso, mi riferisco alla parlamentare Sarti, ritratta ignuda sui social, ripresa dal fidanzato e data in pasto al popolo, dimostra che l' unico modo per non essere sputtanati su internet è semplice: evitare con cura di spogliarsi davanti a un telefonino azionato da un amico o da un' amica. Se invece non resisti alla tentazione narcisistica di farti immortalare devi immaginare a quali rischi vai incontro, per esempio quello di ritrovare le tue immagini rilanciate sui tablet. Perfino un cretino è costretto a sapere che se ti offri biotto o biotta agli scatti furbi di un tizio può accadere che questi li pubblichi da qualche parte facendoti rimediare una figura barbina. Inutile lamentarsi e protestare quando la frittata è sul piatto. Mi stupisco che tante oche si spoglino come se bevessero un bicchiere di acqua, non esitino a farsi dei selfie o addirittura a esporsi all' obiettivo volontariamente nell' intento di ottenere un giudizio estetico del pubblico. Non c' è nulla di male. Ciascuno del suo corpo fa ciò che gli garba, ciononostante dopo aver saltato il fosso del pudore è da fessi pentirsi e protestare perché vieni immortalato in effigie. Per approfondire leggi anche: Giulia Sarti e le foto, la bomba di De Falco Bisogna accettare le conseguenze, sebbene sgradevoli, delle proprie scelte, benché emotive o dettate dal desiderio di apparire. Qualche tempo fa a Napoli, mi pare, una trentenne si fece filmare dal ganzo mentre gli forniva un servizietto erotico. Pochi giorni più tardi la prestazione incriminata fu diramata via telematica e chiunque ebbe la possibilità di guardarla. Orribile ma ovvio. A mandare in rete la scenetta era stato il fruitore della operazione, e la ragazza, ferita, piena di vergogna si uccise. Un episodio doloroso, però perdio, se fai l' amore in un sottoscala per nasconderti e, tuttavia, consenti al partner di documentare l' avvenimento col telefonino, sei obbligata, se non sei sciocca, a pensare che prima o poi lo spettacolino al quale hai partecipato con entusiasmo venga divulgato. Altrimenti sei talmente ingenuo o ingenua da non meritare una assoluzione.  di Vittorio Feltri

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