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Nicola Zingaretti, la rinascita nei sondaggi del Pd: le cifre, perché sono già morti

Gino Coala
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Tra i reduci del Partito democratico si respira un'aria da entusiasmo fuori dai gangheri dopo gli ultimi sondaggi che attestano il partito di Nicola Zingaretti praticamente appaiato al Movimento Cinque Stelle. Il colpo più forte al cuore piddino è arrivato con le cifre di Swg diffuso dal TgLa7 di Enrico Mentana, che addirittura dava il Pd al 21,1% mentre il M5s al 21%. Un sorpasso di misura e simbolico, ma tanto basta dopo mesi di agonia a piangersi addosso. Leggi anche: Zingaretti e la mossa kamikaze: per le Europee, Simona Bonafé capolista Quelle cifre però, confermate da buona parte degli istituti demoscopici, come Ipr Marketing e quello di Antonio Noto, rischiano però di illudere i compagni dem. La ripresa del Pd dopo le primarie è legata inevitabilmente al ritorno dei vecchi compagni, che negli ultimi tempi erano talmente sfiduciati nel partito da dichiararsi ormai apartitici. Nel frattempo i grillini calavano, illudendo i compagni di aver conquistato anche un pezzo di elettorato grillino. L'abbaglio piddino è ben spiegato da Lorenzo Pregliasco di Youtrend che al Fatto quotidiano ha detto: "Il Pd aveva toccato il suo minimo, non poteva andare sotto. Recuperando un po', si arriva a questo possibile sorpasso. I 5 stelle stavano crollando già prima, ha più senso pensare a uno scongelamento dell'astensione verso il Pd e, viceversa, un flusso dai 5 stelle all'astensione". Insomma, più di così il Pd potrebbe non andare. Meglio riportare i piedi per terra.

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