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Matteo Salvini accerchiato dai grillini: "Arata incontrato solo una volta". Le Bernini: "Fino a quando dura?"

Giulio Bucchi
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"L'ho incontrato soltanto una volta, quante volte lo devo dire". Matteo Salvini risponde così al "tiro al bersaglio" del Movimento 5 Stelle. "Deve chiarire che rapporti ha con Paolo Arata", è il ritornello ripetuto come un mantra dai soldatini grillini, dal sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano al senatore Castaldi, rilanciando l'accusa del leader Luigi Di Maio a mezzo Corriere della Sera. È sempre più evidente come l'indagine su Armando Siri sia ormai un pretesto: l'obiettivo vero è Giancarlo Giorgetti, che ha assunto il figlio di Arata, faccendiere vicino all'indagato per mafia Vito Nicastri, e di riflesso proprio Salvini.  Leggi anche: "Cosa non mi torna sul caso Siri". Becchi, qui per Salvini si mette male "Perché Salvini aveva proposto proprio Arata come possibile presidente di uno dei più importanti enti del panorama energetico italiano, cioè Arera? - domanda Di Stefano -. Come fa a dire di non conoscere bene Arata se lo ha proposto ai vertici di Arera, ha condiviso foto di Arata sui social, lo ha invitato in un convegno della Lega? Senza dimenticarci poi un altro piccolo dettaglio: Arata ha redatto il programma energetico della Lega. Salvini ha il dovere di chiarire immediatamente e di spazzare via qualsiasi ombra su questa inchiesta". "Occupiamoci di altro, pensiamo a lavorare tutti", taglia corto Salvini evitando le polemiche. Ma il clima di tensione è montante, e non può sfuggire l'uscita di pubblico sostegno al leader leghista da parte di Anna Maria Bernini, presidente dei senatori di Forza Italia, che sottolinea "l'escalation di polemiche nella maggioranza" e il tiro al bersaglio grillino su Salvini, di cui viene messa in dubbio la parola. "Fino a che punto la Lega sarà disposta a sopportare quello che ormai a tutti gli effetti sta diventando un gioco al massacro?". Già, questa è la domanda.

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