Conte: "Siri si deve dimettere"
Roma, 2 mag. (Adnkronos) - "Ho valutato la necessità e l'opportunità delle dimissioni da parte del sottosegretario Siri". Così il premier Giuseppe Conte, parlando a palazzo Chigi del caso. "Io credo che la vicenda giudiziaria abbia un suo corso mentre la vicenda politica" ne ha un altro. "Noi dobbiamo essere credibili. Lo dobbiamo essere sia per la chiarezza che per il rispetto delle istituzioni", ha aggiunto."Ho letto le parole del sottosegretario Siri. Le dimissioni future non hanno senso, le dimissioni si danno o non si danno...", ha poi sottolineato Conte riferendosi all'intervento dell'esponente della Lega che, professandosi "innocente", aveva auspicato di essere ascoltato presto dai magistrati per chiarire la propria posizione. Se non arriverà una rapida archiviazione, aveva sottolineato il sottosegretario alle Infrastrutture, "entro 15 giorni mi dimetto". "All'ordine del giorno del prossimo Consiglio dei ministri porrò la mia proposta di revoca" dell'incarico, ha allora annunciato Conte chiedendo "ai Cinque stelle di non approfittare di questa" decisione sul caso Siri per "cantare vittoria politica". "In un paese civile non funziona così, lascio a Conte e Siri le loro scelte, a me va bene qualsiasi cosa se me la spiegano", è il commento di Matteo Salvini che ha aggiunto: "Spero che venga il 26 maggio prima possibile, così le ragioni elettorali di qualcun altro verranno meno". "Dal primo momento -aveva dichiarato ancora Siri - ho detto di voler essere immediatamente ascoltato dai magistrati per chiarire la mia posizione. La disponibilità dei magistrati a essere ascoltato c'è e confido di poterlo fare a brevissimo. Sono innocente, ribadisco di avere sempre agito correttamente, nel rispetto della legge e delle istituzioni, e di non avere nulla da nascondere. Proprio per questo, vivo questa situazione con senso di profonda amarezza". "Confido che una volta sentito dai magistrati la mia posizione possa essere archiviata in tempi brevi. Qualora ciò non dovesse accadere, entro 15 giorni, sarò il primo a voler fare un passo indietro, rimettendo il mio mandato, non perché colpevole, bensì per profondo rispetto del ruolo che ricopro", aveva concluso l'esponente della Lega.