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Matteo Salvini, la tentazione di tornare subito con Berlusconi: su cosa cade il governo

Gino Coala
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A furia di lanciare palle ndi fango contri i leghisti, Luigi Di Maio e l'intero M5s rischiano di ritrovarsi fuori dal governo in men che non si dica. Il clima di rivolta all'interno della Lega sta montando come mai finora, anzi secondo un retroscena di Repubblica le spinte a rompere con l'alleato grillino per Matteo Salvini cominciano a essere difficili da gestire. L'ultimo sfregio dal fronte M5s è arrivato nel giorno degli arresti in Lombardia che hanno lambito la giunta regionale guidata dal leghista Attilio Fontana. Poche ore dopo gli arresti a Milano, Di Maio e il ministro Alfonso Bonafede si sono affrettati a fare una conferenza stampa per sparare a zero sugli arrestati, senza risparmiare gli alleati leghisti. Nell'ufficio di Giorgetti, intanto, i ministri leghisti hanno implorato ancora una volta Salvini perché stacchi al più presto la spina del governo Conte e svolti per un esecutivo con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni: "Non commettere l'errore di Renzi - ripetono al leader della Lega gli altri ministri del Carroccio - non perdere il treno. Il momento di capitalizzare è adesso". Prima di quel vertice leghista, Salvini aveva sentito al telefono Berlusconi, secondo Repubblica, al quale aveva assicurato: "Non è facile rompere, vediamo il risultato delle Europee". E le condizioni che Salvini vuole imporre a Di Maio si basano nell'immediato su tre punti pesantissimi: Autonomie regionali, flat tax e Tav. Argomenti che fanno venire l'orticaria a più della metà dei grillini, condannati a scegliere se buttare giù l'ennesimo boccone amaro o lasciare il governo, per tornarci chissà quando.

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