Europee, "5 impresentabili": c'è Berlusconi
- Sono cinque i cosiddetti impresentabili per la Commissione parlamentare Antimafia alle elezioni europee. "Si tratta di Silvio Berlusconi, Giovanni Paolo Bernini, Salvatore Cicu, tutti e tre della lista Berlusconi Forza Italia per cambiare l'Europa, ed Emmanuela Florino di Casapound Italia - ha detto il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra - Sono 4 candidature non conformi al codice di autoregolamentazione perché rinviati a giudizio e con dibattimento in corso". Diversa dalle altre la situazione del candidato Pietro Tatarella, coinvolto nell'inchiesta di Milano sulle tangenti, anche lui candidato con la lista Berlusconi Forza Italia per cambiare l'Europa. "Poi c'è un quinto soggetto, Pietro Tatarella, la cui situazione è nota", ha detto Morra sottolineando che tuttavia Tatarella è sub judice dovendosi esprimere sulla sua situazione il tribunale del Riesame. Se venisse scarcerato non ci sarebbero più i presupposti per l'applicazione della legge Severino. Sono due invece i cosiddetti impresentabili alle elezioni comunali di Bari secondo le verifiche della Commissione parlamentare Antimafia che fa un esame sia sulla base del codice di autoregolamentazione che sulla base della legge Severino. "Francesco Lezzi della lista Di Rella Sindaco - ha detto il presidente della Commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra - risulta incandidabile sia per legge Severino sia per il codice di autoregolamentazione". C'è poi "Annunziata Mega della Lista Pensionati e invalidi giovani insieme - ha continuato Morra - incandidabile per la legge Severino". Un solo cosiddetto 'impresentabile' alle elezioni regionali del Piemonte che si terranno domenica. Si tratta, ha spiegato al termine della seduta della Commissione il presidente Nicola Morra - di Riccardo Lanzo della lista Lega Salvini Piemonte" la cui candidatura non è conforme "al codice di autoregolamentazione perché rinviato a giudizio per corruzione per un atto contrario a doveri di ufficio". "Oggi è il giorno in cui si ricorda la memoria di qualcuno che ha combattuto per la legalità, evidentemente noi italiani, e alcuni in particolare, hanno un'idea di legalità da correggere", ha detto Nicola Morra, presidente della Commissione parlamentare Antimafia. "Ci stiamo provando - ha continuato Morra - perché attraverso una sensibilizzazione dell'opinione pubblica si può indurre qualcuno a capire, contro la sua stessa volontà, che forse è meglio che corregga alcune sue decisioni. Le leggi vanno rispettate e vanno rispettate da tutti".