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Vittorio Feltri, inquietante sospetto su Sergio Mattarella: Europee, cosa può accadere dopo a conta dei voti

Davide Locano
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Domani si vota e finalmente si saprà come stanno le cose. I sondaggi, per quanto eloquenti, danno qualche indicazione, ma non dicono mai tutta la verità. Per sapere da quale parte andremo bisognerà aspettare i risultati finali delle elezioni, che sono incerti. Tuttavia una cosa è sicura. Se il Movimento 5 Stelle, rispetto al 4 marzo dello scorso anno, perderà una decina di punti, e se la Lega ne guadagnerà altrettanti, è chiaro che gli scenari muteranno profondamente. Si ribalteranno i rapporti fra le due forze politiche. Qualora Salvini si rivelasse assai più potente di Di Maio, teoricamente non muterebbe nulla a livello di Parlamento nazionale, però sul piano generale è ovvio che il Carroccio avrebbe la facoltà di chiedere un regolamento di conti agli alleati, fino ad ora attori di primo piano. Difficilmente Alberto da Giussano accetterebbe di recitare il ruolo di gregario di Di Maio e gli converrebbe chiedere a Mattarella consultazioni anticipate. Il cui esito consentirebbe una redistribuzione dei poteri nella maggioranza. Leggi anche: Vittorio Feltri: così l'immigrazione ci sta rovinando Eppure non è detto che il capo dello Stato concederebbe nuove votazioni, pensando di poter organizzare un esecutivo diverso dall'attuale sostenuto dai pentastellati e dai democratici di Zingaretti. Ma sarebbe assurdo che il Carroccio vincitore delle europee rimanesse escluso dalla stanza dei bottoni. In pratica siamo di fronte a un grave problema. Ignoriamo come possa essere risolto. Il presidente della Repubblica avrà in mano il pallino istituzionale. E se la Lega prevalesse sui propri soci-avversari egli sarebbe in imbarazzo a escluderli dalla guida del Paese. Va da sé che bisogna aspettare il referto, però le previsioni non sono campate in aria e non vanno sottovalutate perché si basano su considerazioni concrete. Personalmente non voglio spingermi a dare consigli ai lettori, ciascuno agirà secondo coscienza e convenienza, ma è evidente che i grillini sono una iattura per l' Italia, per cui noi preferiamo i leghisti i quali, se non altro, hanno dimostrato di saper amministrare in modo corretto e vantaggioso per i cittadini. Per quanto riguarda Berlusconi, dato per morto e sepolto, egli in realtà è risorto e non merita gli insulti che i media gli dedicano con spregiudicata crudezza. Il Cavaliere è pronto a raccogliere ancora vari suffragi da parte dei suoi aficionados che peseranno, eccome se peseranno. Così come non va sottovalutata Giorgia Meloni, una tigre che non si arrende mai, brava e preparata, che otterrà una posizione importante, e ciò le auguriamo. di Vittorio Feltri

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