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Matteo Salvini, l'analisi di Renato Mannheimer sul trionfo leghista: "L'essenza della sua vittoria"

Gino Coala
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L'essenza della vittoria di Matteo Salvini alle ultime elezioni Europee non è solo il frutto della costante presenza del leader della Lega in tv e sui social. Come sottolinea il sondaggista Renato Mannheimer sul Giornale, il merito del viceministro leghista va ricercato nella profonda trasformazione che è riuscito a dare al suo partito. Leggi anche: Agorà, Masia e il dramma politico del Cav: quanti voti gli ha rubato Salvini E dire che di ostacoli imprevisti Salvini ne ha affrontati tanti nelle ultime settimane prima del voto. A cominciare dal caso di Armando Siri, che sembrava aver messo in difficoltà i leghisti con un calo minimo, ma costante nei sondaggi. Consensi persi che nel frattempo l'alleato grillino guadagnava, ma senza andare troppo oltre. Il successo di Salvini però ha radici profonde, che iniziano già qualche anno fa, quando il leader del Carroccio ha deciso di allargare i confini del consenso leghista a tutta l'Italia. Dopo un lungo periodo di meticoloso lavoro sul territorio, la Lega ha dimostrato in quest'ultima tornata elettorale di essere diventato un partito nazionale, non più la forza "nordista" che ha caratterizzato il periodo di Umberto Bossi. In questo modo, Salvini può incidere nel governo ben più di quanto possano fare Luigi Di Maio e il M5s, ormai sempre più partito che resiste in qualche regione del Sud.

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