Di Maio: "Mi sono sentito dire di tutto"
Roma, 29 mag. (AdnKronos) - "Ringrazio tutti coloro che hanno dato il massimo. Felice che siamo tutti qui perché siamo una famiglia". Queste le parole rivolte a inizio riunione da Luigi Di Maioai deputati e senatori riuniti nell'Auletta dei Gruppi per la congiunta M5S. Presenti anche alcuni ministri 5 Stelle (Elisabetta Trenta, Alberto Bonisoli, Giulia Grillo, Riccardo Fraccaro, Alfonso Bonafede) e l'ex parlamentare Alessandro Di Battista. L'intervento del capo politico è stato accolto da un lungo applauso. Sì a una riorganizzazione del Movimento 5 Stelle ma si deve partire dalla fiducia nel capo politico o da un nuovo capo politico. Questo, a quanto apprende l'Adnkronos, il senso del ragionamento espresso da Di Maio all'inizio dell'assemblea congiunta. E, ancora, dobbiamo decidere se sostenere o no questo governo, Conte vuole saperlo. Di Maio ha fatto inoltre riferimento alla lettera Ue all'Italia sul debito: "La lettera che ci ha inviato l'Ue è totalmente assurda, vogliono aprire una procedura di infrazione sul debito del 2018 fatto dal Pd. Potevano prendersela col governo di prima e se la stanno prendendo con noi. Ma l'Italia non si piega". Chi sta con Di Maio Il momento per differenziarci dalla Lega è stato il Congresso delle famiglie di Verona, ha sottolineato Di Maio, a quanto apprende l'Adnkronos. Alcune cose che ci andavano bene 10 anni fa adesso possono essere cambiate, ha detto il capo politico ai parlamentari 5 Stelle. "Se domani vengo riconfermato non restiamo fermi, dobbiamo cambiare delle cose. Dobbiamo avviare una nuova organizzazione. Il M5S non perde mai, o vince o impara, io la vedo così, questa è la nostra storia e da qui dobbiamo ripartire" le parole di Di Maio in assemblea. "Ho chiesto la fiducia agli iscritti perché anche io ho una dignità e negli ultimi due giorni mi sono sentito dire di tutto. A me non me ne frega nulla della poltrona - ha scandito - Non sto attaccato al ruolo di capo politico, ci ho sempre messo la faccia e continuerò a mettercela. Molti pensano sia bello stare in prima linea, ma il punto è che quando va tutto bene e vinciamo il merito è di tutti, giustamente, il problema è che se si perde prendo schiaffi solo io". Luigi, a nome di 60 colleghi ti chiedo di ritirare la votazione su Rousseau sulla tua leadership, non devi metterti in discussione. Questo, in sintesi, il senso dell'intervento del deputato M5S Luciano Cantone. Anche Emanuela Corda è intervenuta, nel corso del dibattito, per chiedere al leader di 'annullare' il referendum sulla sua leadership previsto domani sulla piattaforma Rousseau. Un'assemblea M5S 'blindata' quella nell'Auletta dei Gruppi di Montecitorio. A quanto si apprende, una quindicina di parlamentari avrebbe chiesto ai membri dello staff comunicazione di allontanarsi dall'Aula. Tutta l'Aula si sarebbe opposta, ma i portavoce e gli altri componenti del team comunicazione hanno preferito 'togliere il disturbo' di loro iniziativa. La richiesta di allontanare lo staff comunicazione, secondo quanto viene riferito da fonti 5 Stelle, sarebbe arrivata da diversi parlamentari dopo una riunione tenuta nel pomeriggio. Sarebbe stata quindi stilata una lista con i nomi delle persone 'ammesse', ovvero solo gli eletti (tranne poche eccezioni come l'ex parlamentare Alessandro Di Battista): qualche membro della squadra della comunicazione grillina sarebbe però entrato lo stesso e così, ad assemblea in corso, la deputata Emanuela Corda avrebbe chiesto di allontanare tutti.