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Matteo Salvini, intensificati i controlli lungo il confine italosloveno: "In futuro non escludiamo un muro"

Caterina Spinelli
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Matteo Salvini ha dato il via libera a intensificare i controlli lungo il confine italosloveno dove continuano a permeare i clandestini attraverso sentieri poco battuti. Partiranno lunedì primo luglio i servizi di pattugliamento misto tra la Polizia di frontiera italiana e le forze dell'ordine slovene. L'obiettivo annunciato dal Viminale è tenere sotto controllo la fascia confinaria delle provincie di Trieste e Gorizia, sul versante italiano, e di Koper e Nova Gorica, su quello sloveno. Un'intenzione preannunciata dal ministro dell'Interno dopo il caso Sea Watch, la nave che non ha rispettato le leggi italiane e che ora vuole far sbarcare i migranti a bordo proprio a Lampedusa.  Leggi anche: Salvini: "La Sea Watch è solo l'inizio", il progetto per fermare l'immigrazione clandestina "Se non si riuscisse a interrompere il flusso d'ingresso via terra dalle frontiere orientali non escludiamo alcun tipo di intervento compreso quello di barriere fisiche. Passiamo dalle parole ai fatti - ha spiega Salvini -. Dopo aver chiuso i porti, riducendo gli sbarchi dell'85 per cento rispetto a un anno fa, ora sigilliamo le frontiere a est. Collaborare con altri paesi europei per fermare l'immigrazione clandestina è possibile". Presto il titolare del Viminale incontrerò il governatore del Friuli-Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, per studiare tutte le soluzioni. Intanto il personale della Polizia di frontiera italiana e slovena si sono già messi al lavoro. Per ora il rimedio è questo, ma in futuro non si escludono misure più dure come l'ipotesi di mettere in piedi una "barriera fisica" lungo il confine. Salvini infatti prende spunto dal "muro" costruito dal premier ungherese Viktor Orbàn per arginare la stessa rotta balcanica.

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