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Edward Luttwak sul caso-Russia e Savoini: "Complotto Usa contro Matteo Salvini? Da analfabeti"

Davide Locano
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«Chi parla di un complotto dagli Stati Uniti è un analfabeta politico. La Cia è molto efficiente e attiva nei film, ma nella pratica fa poche cose e pure male. L' intercettazione è italiana». Ma dottor Luttwak, molti osservatori italiani sostengono che l' uscita dell'audio di Savoini alla ricerca di fondi russi per la Lega sia un messaggio in codice degli Usa a Salvini perché non si avvicini troppo a Putin. «Nessun bisogno di messaggi in codice. Quando c' è un messaggio è urlato, non sussurrato, come fu per l'accordo con la Cina, visto come uno sgambetto anti-americano». Gli Usa non sono preoccupati dei buoni rapporti tra Salvini e la Russia? «Per niente. Qui a Washington riteniamo più probabile la caduta di un asteroide sul Pentagono piuttosto che l' uscita dell' Italia dalla Nato o un riposizionamento del vostro Paese nello scacchiere internazionale al di fuori del blocco Occidentale». Perché ne è così sicuro? «Salvini è appena stato in Usa e il suo viaggio è andato benissimo. Ha trasmesso l' immagine di un leader giovane e dinamico, con un futuro importante davanti. Un uomo concreto, che non si perde in discorsi astratti e condivide la linea di Trump di contrasto all' immigrazione illegale. Nessun bisogno per il leader leghista di promettere di rimanere nella Nato, visto dove si trova l' Italia neanche il vecchio Pci voleva un' uscita dal Patto atlantico, mentre politicamente e culturalmente Roma deve essere vicina agli States. Se poi il vostro Paese riuscirà a coltivare anche buoni rapporti diplomatici con la Russia, tanto meglio per voi. E poi sa una cosa? I legami strategici tra Italia e Stati Uniti sono così profondi che non sarebbero removibili neppure da cento Salvini determinati a farlo, figurarsi da uno che neppure lo vuole». Il saggista e politologo Edward Luttwak, consulente strategico del governo americano, noto per la sua dialettica dura, provocatoria ma di logica ferrea, non dà credito alle accuse che in Italia vengono rivolte contro Salvini di voler allontanare il Paese da Washington per legarlo a Putin. «Da che è diventato il leader italiano più popolare e potente, Matteo è accusato di tutto dai propri rivali politici» taglia corto il grande ebreo romeno, che ha vissuto in Italia da bambino nel Dopoguerra e si è poi formato in Inghilterra. «Quel che gli rimprovera la sinistra fondamentalmente è l' ambizione di voler far applicare la legge. Strano Paese il vostro, siete sempre alla ricerca di mille ragioni per rifiutare la legalità. Voi credete nei sentimenti, nella compassione ma non nella legge, e cadete vittime dei buonisti, i quali fanno finta di abbracciare l' umanità solo per farsi meglio i fatti propri. Avete una tendenza unica a fottervene della legge in nome di interessi personali o di famiglia, oppure di presunti atteggiamenti umanitari». Non sta esagerando? «Mi chiedo perché Gino Strada e compagni, se vogliono correre in soccorso dei poveri, vadano fino in Afghanistan e non vadano invece a sporcarsi le mani a Scampia». Già, perché? «Forse perché la loro è una battaglia politica e non umanitaria?». Come quella della Capitana Carola? «È incredibile che sia stata scarcerata. La sinistra stravolge il diritto del mare, il quale impone di salvare chi sta annegando ma non prevede che si prenda una barca per andare a prelevare dei finti profughi, fornendo una tacita ma consapevole collaborazione ai trafficanti di uomini. La collaborazione con gli scafisti è un crimine, ha ragione Salvini.Contro di lui c' è una campagna mediatica partita molto prima del Russiagate. Chi è per l' immigrazione ti fa vedere la foto di una bimba morta e ti fa sentire responsabile del decesso, ma è propaganda. La vostra Rai parla di ragazzi quando fa i servizi sui barconi; dovrebbe chiamarli clandestini, neppure profughi, perché la maggioranza di essi sono uomini giovani e forti, non famiglie. Bergoglio e la sinistra dovrebbero avere il coraggio della verità». E quale sarebbe questa verità? «Un sondaggio ha rivelato che il 50% delle persone sotto i trent' anni che vivono in un Paese musulmano vuole venire in Europa. Chi, come i parlamentari della sinistra, sostiene Carola e le ong, dovrebbe spiegare chiaramente agli italiani che questo significa accettare l' arrivo di cento milioni di persone dall' Africa, tutte da sistemare in Italia». In Europa, vorrà dire? «No, in Italia. Come potete pensare che l' Europa vi dia una mano, si faccia carico di una quota di arrivi e collabori, se non riuscite a presidiare i vostri confini? Nessuno ti porta il gelato a casa in Europa: se l' Italia non applica la legge e tollera i clandestini, è un problema suo, non degli altri Stati Ue, che giustamente vi lasciano ai vostri guai e alle vostre inefficienze. Salvini è il solo ad averlo capito, e infatti si dà da fare per far rispettare la legge. Chi attacca lui e difende Carola dovrebbe battersi conseguentemente per l' istituzione di un servizio di traghetti navetta per portare tutti gli africani sulle vostre coste, garantendo tre pasti al giorno, comode cuccette e una sala giochi per i bimbi durante la navigazione». Torniamo a bomba: che idea si è fatto del Russiagate all' italiana? «Innanzitutto che ve lo siete fatti voi e non c' entrano nulla gli Usa, e neppure penso la Russia. È chiaro che Salvini avrebbe dovuto tenere Savoini lontano da lui. Quando si è al governo bisogna diventare ancora più cauti: devi stare attento non solo agli amici, ma anche agli amici degli amici». Comunque, anche secondo i media che accusano Salvini, l' acquisto di petrolio alla base del finanziamento alla Lega non c' è mai stato, e Savoini non ha agito per ragioni di lucro personale «In Russia c' è una destra nazionalista molto più a destra di Putin, che sostiene il presidente ma vorrebbe portare il Paese su posizioni ancora più estreme. Un conto è Putin, altro è questa destra, con la quale Savoini e non Salvini ha rapporti». Qual è lo stadio dei rapporti tra Washington e Mosca, siamo tornati alla Guerra Fredda? «Il livello di tensione è il medesimo che si aveva ai tempi dell' amministrazione Obama. Su alcuni temi, come l' Ucraina e l' influenza sull' Europa Orientale, c' è molta tensione, su altri, come la Mongolia e in parte anche il Medio Oriente, si può addirittura parlare di collaborazione, in economia c' è una situazione di concorrenza». E il Russiagate americano a che punto è? «Si è sgonfiato. Il rapporto del giudice Muller ha certificato che si trattava di una montatura. Le accuse a Trump non si basavano su fatti veri ma su un dossier falso commissionato dalla Clinton in campagna elettorale per screditare il suo rivale e preparato da un consulente inglese di Hillary, pagato per trovare scandali e costruire storie scabrose. Donald è stato vessato da investigazioni e attacchi mediatici eccessivi». E nessuno paga per questo? «In Usa non funziona come in Italia, dove perfino i magistrati querelano i giornalisti. Da noi, se sei famoso, non puoi rivalerti in giudizio contro le maldicenze. Trump ha pagato il fatto di aver detto in campagna elettorale che gli sarebbe piaciuto che i russi trafugassero le mail della Clinton, per svelarne gli altarini. Da lì, lo staff democratico ha costruito l' immagine di un Trump in combutta con il Kgb e Putin e l' élite progressista americana, scioccata per la vittoria di Donald, ha abbracciato acriticamente questa tesi nella speranza di destituire il presidente». Ci sono delle similitudini con il Russiagate italiano? «In Italia c' è un audio, in America non c' era nulla». Secondo lei la transazione ventilata da Savoini c' è stata? «Io non posso saperlo. Vorrei però dire che l' Italia è un Paese molto più ricco della Russia, che in realtà ha pochi mezzi. È capitato che Mosca abbia finanziato alcuni partiti europei, come per esempio in Francia, dove la pratica è del tutto legale. Ma senza dubbio, quando i russi pagano, poi vogliono qualcosa in cambio, pertanto per un politico è meglio non prendere i loro quattrini». Ma cosa può volere Putin dall' Italia, o da qualsiasi altro Stato europeo? «Putin guida un Paese in declino economico. Il suo obiettivo è supportare tutto ciò che può indebolire la Nato, l' Unione europea e le sue strutture. L' Italia è diventato un Paese euroscettico e, se si staccasse dalla Ue, per Mosca sarebbe un vantaggio». Anche lei sostiene tesi euroscettiche in merito al rapporto dell' Italia con l' Unione, sbaglio? «Io sono euroscettico per quanto riguarda la moneta unica, non l' adesione di Roma alla Ue. Credo che l' Italia dovrebbe restare nell' Unione ma uscire dall' euro. D' altronde, anche Svezia e Danimarca hanno una loro divisa nazionale ma fanno parte della Ue». Gli europeisti sostengono che sarebbe sbagliato, probabilmente impossibile «Se voi usciste dall' euro sarebbe un bene per tutto il mondo. Siete un Paese importante e il fatto che con la moneta unica vi siate condannati a un' eterna mancanza di crescita non aiuta né serve a nessuno». Perché l'euro fa male soprattutto a noi? «Perché l' Italia è un Paese che convive con un gigantesco assistenzialismo ed enormi inefficienze che nessuno vuole cambiare, e allora l' unico modo che avete per restare competitivi è svalutare il vostro denaro». Come cambierà l'Unione europea con l' insediamento della nuova Commissione? «Ci sarà un riequilibrio, il Ppe non la farà più da padrone e il Pse conterà meno, il potere sarà più condiviso. Per l' Italia però temo che non cambierà nulla. In ogni momento della storia il potere di qualsiasi nazione dipende da due elementi, la massa, ovverosia il numero delle persone e la quantità di ricchezza del Paese, moltiplicata per la coesione, ovverosia la compattezza del popolo e della classe politica. Beh, se Salvini va a Washington, fa un figurone e contemporaneamente tutto l' establishment italiano, dagli alleati di governo all'opposizione, lo attacca, significa una perdita di potere per il Paese». di Pietro Senaldi

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