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Caso Lega-Russia, blitz della Guardia di Finanza a casa di Francesco Vannucci

Davide Locano
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Si muove la procura di Milano, che esegue accertamenti su Gianluca Meranda e Francesco Vannucci, i due che si sono fatti avanti affermando di aver preso parte all'incontro all'hotel Metropol di Mosca, il famoso incontro cui era presente Gianluca Savoini e al centro del teorema con cui stanno cercando di colpire la Lega e Matteo Salvini, la vicenda dei presunti fondi neri dalla Russia. Dopo una fase di identificazione per riscontrare la loro presenza, Meranda è stato indagato per "corruzione internazionale", mentre per Vannucci ancora non c'è alcuna iscrizione nel registro. Nel pomeriggio di mercoledì 17 luglio, si è appreso, la Guardia di Finanza è entrata a casa di Vannucci a Suvereto, in provincia di Livorno, chiedendo di poter parlare con l'ex bancario. Leggi anche: Metropol, grossa sorpresa: chi votava "nonno Francesco" Vannucci Ieri, Vannucci aveva rivelato di essere presente al colloquio nell'albergo di Mosca, durante la trattativa per l'affare petrolifero che stando alla strana registrazione al centro della vicenda sarebbe servita a far arrivare soldi alla Lega e tangenti ai funzionari russi. Vannucci ha però messo in chiaro di essere stato presente "in qualità di consulente esperto bancario che da anni collabora con l'avvocato Gianluca Meranda", il legale romano che già nei giorni scorsi era venuto allo scoperto. Lo stesso Vannucci ha aggiunto: "Lo scopo dell'incontro era prettamente professionale e si è svolto nel rispetto dei canoni della deontologia commerciale. Non ci sono state situazioni diverse rispetto a quelle previste dalle normative che disciplinano i rapporti d'affari", ha concluso.

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