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Decreto sicurezza-bis, la manina di Sergio Mattarella: promulgato, ma con una lettera di richiamo

Davide Locano
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La "manina" di Sergio Mattarella sul decreto-sicurezza bis, testo decisivo per la Lega e Matteo Salvini. La legge è stata promulgata, ma con due criticità pesanti, contenute in una lettera inviata ai presidenti delle Camere, che per questa ragione sono stati ricevuti al Quirinale nelle ore caldissime della crisi di governo. Il presidente della Repubblica ha promulgato così il decreto sicurezza bis, ed ha contestualmente inviato una lettera a Maria Elisabetta Alberti Casellati e Roberto Fico, nonché al presidente del consiglio dei ministri, Giuseppe Conte. "Al di là delle valutazioni nel merito delle norme, che non competono al Presidente della Repubblica non posso fare a meno di segnalare due profili che suscitano rilevanti perplessità". Così Mattarella nella lettera, "rimettendo - come si legge in chiusura della missiva - alla valutazione del Parlamento e del Governo l'individuazione dei modi e dei tempi di un intervento normativo sulla disciplina in questione". Leggi anche: Saviano-Salvini, volano ancora gli stracci I due rilievi del Capo dello Stato sono da un lato il richiamo alle convenzioni internazionali e al codice di navigazione. Ovvero, fa rilevare il Colle, l'obbligo dei naviganti di salvare i naufraghi rimane tutto. L'altra critica riguarda anche l'entità dell'ammenda, per i comandanti delle navi, che il decreto Salvini fissa fino a 1 milione di euro. Pugno di ferro, insomma. Per quanto riguarda la seconda parte del decreto, quella che concerne l'ordine pubblico e le manifestazioni di piazza, il Quirinale fa notare che che l'oltraggio a pubblico ufficiale vale per tutte quelle categorie indicate nella nota.

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