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Silvio Berlusconi, uno scenario impensabile: Forza Italia con Pd e M5s, "sempre meglio del governo Travaglio"

Giulio Bucchi
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Silvio Berlusconi guarda l' evoluzione della crisi con preoccupazione crescente. Il Cavaliere ha trascorso il Ferragosto in Provenza con i nipotini, ospite della figlia Marina. Ma non ha mai interrotto le comunicazioni con i suoi consiglieri, i quali lo hanno tenuto aggiornato sugli ultimi fatti in arrivo da Roma. Non ci sono buone notizie per Forza Italia. Il piano di Matteo Salvini - crisi lampo ed elezioni anticipate - sembra essersi inceppato. E la marcia indietro delle ultime ore, con il ministro dell' Interno che avrebbe ipotizzato la guida dell' esecutivo per Di Maio allo scopo di proseguire l' esperienza gialloverde, è stata giudicata ad Arcore come una prova di debolezza importante. La spregiudicatezza del leader leghista ora rischia di produrre un duplice danno: niente elezioni anticipate e la formazione di un nuovo governo, sostenuto da Cinquestelle e Pd, profondamente ostile all' universo berlusconiano. Un gran bel guaio. Leggi anche: "Salvini ad Arcore per un accordo con Berlusconi". Fango M5s sul Capitano Scenari - Silvio guarda con orrore a questa eventualità. Teme l' insediarsi di un esecutivo che dia sfogo a tutto il giacobinismo grillino che non è poi così distante da quello di molti dem. Ha paura che sin dalla prima manovra economica una compagine del genere «scarichi l' aumento dell' Iva sul ceto medio», «imponga patrimoniali», introduca «nuove dittature fiscali e giudiziarie». Ma soprattutto, come preannuncia il portavoce Nicola Morra, metta mano ai tabù berlusconiani. «Fra i punti che Salvini ha tradito nel contratto di governo c' è anche quello sul conflitto di interessi tanto temuto da Berlusconi. E se il prossimo esecutivo dovesse revisionare la mitica legge Gasparri male non sarebbe...», dice, minaccioso, il presidente dell' Antimafia. No, quello di Salvini non è stato un capolavoro di strategia politica. Anche chi, tra gli azzurri, ha sempre sostenuto la necessità di essere leali con il "capitano", inizia ad avere seri dubbi sull' ipotesi del voto in autunno. Va in stand by, dunque, anche il progetto di un centrodestra unito. E dire che Berlusconi era riuscito a strappare un ottimo accordo all' alleato. Prevedeva tre clausole: un patto di coalizione nazionale e regionale; la possibilità per Forza Italia di presentarsi con il suo simbolo; la garanzia di vedere rieletti tutti i deputati e i senatori uscenti. Quest' ultimo era l' aspetto più importante del negoziato, dal momento che Fi ha dimezzato il suo peso elettorale. Tutto da rifare - Ma se non si sciolgono le Camere, quel patto è cartastraccia. Allora Forza Italia è tentata dal tenersi le mani libere. Ciò significa che, se Sergio Mattarella dovesse prendere l' iniziativa (come fece l' anno scorso incaricando Carlo Cottarelli) proponendo al Parlamento una soluzione istituzionale e alta, gli azzurri potrebbero valutare la prospettiva di entrare in maggioranza con Pd, Cinquestelle, Leu e altri. D' altronde la settimana scorsa i renziani erano partiti alla carica proprio per tentare di coinvolgere i berluscones in un progetto politico che servisse a scongiurare le elezioni anticipate e a tenere Salvini a bagnomaria un po' di mesi, lontano dal Viminale. È una operazione rischiosa, vero, che manderebbe in crisi i rapporti con la Lega, ma è sempre meglio di un governo Cantone con la benedizione di Marco Travaglio, spiegano fonti forziste. «Il Pd chiede un governo di "alto profilo" per nascondere l' ennesimo inciucio sulla pelle degli italiani per spartirsi le poltrone. Forza Italia chiede di restituire la parola gli elettori che sapranno scegliere un governo forte e coeso, capace di risolvere i problemi del paese», dichiara Licia Ronzulli al Tg1. «Il governo tra 5 stelle e Pd non sarebbe una grosse koalition alla tedesca visto che i due partiti insieme non hanno la maggioranza dei consensi nel Paese. Sarebbe invece un "grosse inciucion" all' italiana», taglia corto Sestino Giacomoni, membro del coordinamento di presidenza di Forza Italia. di Salvatore Dama

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