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Nicola Zingaretti, la telefonata a David Sassoli: euromanina sulla crisi e sull'alleanza con i Cinque Stelle

Caterina Spinelli
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"Mezza Italia mi ha chiesto di fare questo governo con Conte premier. Ho ascoltato tutti e ho capito che dovevo arrendermi, mi hanno chiamato persino i cantanti, gli attori, gli scrittori. Volevano solo una cosa". Nicola Zingaretti non fa nomi, ma non è un mistero chi possa averlo appoggiato per fermare l'ascesa di Matteo Salvini. Le pressioni sono arrivate anche dal suo stesso partito. Romano Prodi, Walter Veltroni, Enrico Letta: tutti intenzionati a indicare al segretario del Pd la retta via. Leggi anche: Francesco D'Uva: "La trattativa con il Pd non è finita" Ma Zingaretti si è consultato più volte - ricorda Repubblica - con il presidente del Parlamento europeo David Sassoli. "Alla fine - spiega Sassoli - Nicola ha gestito al meglio la partita. Con pazienza e mettendo l'unità del partito al primo posto". Per l'uomo di Bruxelles il presidente del Lazio è riuscito ad allontanare i rivoltosi del partito che in poco tempo avrebbero potuto distruggere i "buoni" rapporti raggiunti con i Cinque Stelle. Non è stata, quella di Zingaretti, però un'impresa facile. Il leader del Pd per mantenere compatto il partito ha dovuto digerire un boccone amaro: non solo quello del governo giallorosso, ma anche quello del Conte bis. 

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