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Matteo Orfini, nel nome di Carola: "Non c'è più Salvini, ma la Lamorgese...". Alan Kurdi, bomba Pd sul governo

Giulio Bucchi
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Al Viminale non c'è più Matteo Salvini, e il Pd è al governo, ma Matteo Orfini trova comunque il modo di sparare a zero sul Ministero degli Interni. Motivo? Il no all'apertura dei porti italiani della neo-ministra Luciana Lamorgese ribadito alla Alan Kurdi, la nave della ong tedesca Sea Eye ferma al largo di Malta.   Leggi anche: "Insopportabile e fascista". Dj Ringo a Libero, la verità su Salvini, Carola, Greta e la sinistra "Non voglio rovinare la festa a nessuno, però ieri il ministero dell'Interno, nuova gestione, ha negato un porto sicuro alla Alan Kurdi che da giorni attende in mare dopo aver salvato 13 migranti. Non so chi abbia assunto questa decisione, ma è una scelta sbagliata. Sbagliatissima", attacca Orfini, ex presidente Pd, che a luglio era salito a bordo della Sea Watch insieme al compagno di partito Graziano Delrio per testimoniare la propria vicinanza politica alla capitana Carola Rackete, a Lampedusa.  "Siamo tutti felici che al governo non ci sia più Salvini, ma non basta - scrive Orfini su Facebook -: ad essere abbandonate devono essere anche le sue politiche, sennò davvero non ha senso. I ministri Lamorgese, Guerini (Difesa) e De Micheli (Trasporti) dimostrino subito di aver chiaro il senso della parola discontinuità e facciano sbarcare i naufraghi, correggendo immediatamente l'errore commesso ieri".

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