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Franceschini, il messaggio nella chat dei deputati Pd prima della scissione di Renzi: "Ricordatevelo bene"

Giulio Bucchi
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"Dario Franceschini mi ha scritto: ora non ti considererà più nessuno. Mi piace da impazzire quando mi danno per morto". Matteo Renzi, nell'intervista a Repubblica in cui annuncia la scissione dal Pd, si toglie qualche sassolino dalle scarpe nei confronti dei capi-corrente che in questi anni al vertice del Nazareno lo hanno spesso messo al centro di un martellante fuoco amico. Leggi anche: Pd, è scissione anche tra i renziani. Un clamoroso "divorzio in famiglia" Secondo il Messaggero, peraltro, nelle chat dei deputati è stato proprio il ministro dei Beni culturali nella tarda serata di lunedì a tentare un ultimo disperato tentativo per far rientrare i separatisti: "Nel 1921 e 22, la litigiosità e le divisioni dentro i partiti li resero deboli sino a far trionfare Mussolini. La storia dovrebbe insegnarci a non ripetere gli errori". Toni drastici, quasi drammatici, che il giorno dopo, a scissione avvenuta, non trovano riscontro nelle dichiarazioni ufficiali del segretario dem Nicola Zingaretti: "Ci dispiace. Un errore. Ma ora pensiamo al futuro degli italiani, lavoro, ambiente, imprese, scuola, investimenti. Una nuova agenda e il bisogno di ricostruire una speranza con il buon governo e un nuovo Pd". Come dire, si volta pagina. O forse la si strappa direttamente.  

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