Verona, Velardi e Neri lasciano Forza Italia ed entrano nella Lega: altro che "Opa fallita" di Salvini
Verona, città "laboratorio" del centrodestra. Città dove però si sgretolano le recenti parole di Silvio Berlusconi, il quale ha detto, giusto qualche giorno fa, che "l'Opa di Matteo Salvini su Forza Italia è fallita". Non proprio. Andrea 'Macario' Velardi ed Edi Maria Neri, infatti, entrano nel Carroccio. Voce ufficiosa fino a poche ore fa che assume adesso i crismi dell'ufficialità, come riporta Verona News. Il primo consigliere comunale, la seconda Assessore alla trasparenza e al patrimonio. “Bisognerebbe fare un'analisi seria e oggettiva dalla candidatura alle scorse elezioni amministrative fino ad oggi - ha spiegato Velardi -. Penso che rivedere le proprie posizioni sia sinonimo di intelligenza, perché significa sapersi mettere in discussione, aver coraggio di cambiare facendo scelte che per qualcuno possono apparire scomode, insensate o inopportune". Dunque, l'affondo contro Forza Italia, ormai suo ex partito: "Per me inopportuno è far finta di nulla davanti al fatto di esser capogruppo di un partito il cui vertice regionale e provinciale non è allineato alla maggioranza scaligera e che, di conseguenza, non ti considera", ha rimarcato. Leggi anche: Forza Italia, ammutinamento contro il Cav: "Basta, stiamo con Salvini" Sorprendono, infine, le parole dell'azzurro Stefano Bianchini, che sui social ha commentato il caso: "Da oggi rimango solo a rappresentare Forza Italia in Comune a Verona. L'amico, e sottolineo amico, Velardi, in arte Macario, ha intrapreso un'altra strada e ne sono felice per lui. Non ha cambiato bandiera, ha semplicemente deciso di intraprendere una strada diversa che condivide le scelte di questa maggioranza. Ottima scelta di chi ha cercato, voluto, preteso di farlo entrare nel loro gruppo, perché le persone di valore come Mac devono essere valorizzate", conclude Bianchini. Il quale, in definitiva, pur restando in FI mostra di comprendere a fondo le ragioni che hanno porato Velardi a cambiare casacca.