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Sondaggio, centrodestra in vantaggio in 18 regioni su 20: la mappa che spaventa il governo

Davide Locano
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L'Italia è sempre più blu. Inteso come colore identificante il centrodestra. Coalizione che, al momento, risulta primeggiare nei sondaggi in tutte le Regioni, eccezion fatta per Toscana, che resta appannaggio del Pd, e Campania, dove il Movimento 5 Stelle resta il partito più forte. Ma è un caso isolato. Il Mezzogiorno, che alle elezioni politiche del 2018 aveva ampiamente premiato i grillini, adesso volta le spalle a Luigi Di Maio e compagni. Tornando a guardare al centrodestra. Un sondaggio BiDiMedia fa un quadro molto preciso della situazione. E dice che, se si votasse domani, la coalizione prevalente sarebbe quella capitanata da Matteo Salvini. Oltre al Nord, tradizionale feudo leghista, l' alleanza avrebbe il sopravvento anche in una Regione rossa come l' Emilia-Romagna (40,5 per cento). E in Umbria (44,8), Marche (41), Lazio (43,3). Al Sud sono tinte di azzurro pure Molise (41), Puglia (40,2), Basilicata (34,8), Sardegna (39) e Sicilia (39,7). Ci sono tuttavia delle variabili. Quella più grande è la possibile alleanza giallorossa. Che, sperimentata al governo, potrebbe trovare declinazione anche sul territorio. Leggi anche: Sondaggio-Masia, per gli italiani Renzi è "inaffidabile" Il primo esperimento è già in atto in Umbria, dove Pd e Cinquestelle si sono accordati per una corsa in tandem a sostegno di un candidato civico esterno ai partiti (Vincenzo Bianconi). Se funziona, e i sondaggi non sono sfavorevoli, il matrimonio tra ex nemici sarà probabilmente ripetuto anche altrove: da qui alla fine del 2020 si vota in 9 Regioni. Se si escludono Lombardia, Veneto e Friuli, altrove la somma dei voti dem e pentastellati può ribaltare l' esito elettorale un po' ovunque. Ma c' è un "ma". Più d' uno, a dire il vero. L'alleanza giallorossa non fa bene ai suoi soci contraenti. Secondo un sondaggio Youtrend per l' Agenzia Italia il Pd nell' ultima settimana ha perso il 2,5 per cento. La causa? Sicuramente il patto con i grillini, indigesto a molti elettori di sinistra. Ma anche la scissione di Matteo Renzi: Italia Viva è quotata al 4,1 per cento. Pure i 5Stelle pagano dazio per aver mollato Salvini ed essersi alleati con il proprio nemico giurato. Dopo un piccolo rimbalzo estivo, il movimento di Di Maio torna sotto quota venti, al 19,6 per cento, rimettendoci in pochi giorni l' 1,4 per cento. La Lega rimane nettamente il primo partito con il 32,1 per cento. Fratelli d' Italia è al 7,4, Forza Italia al 6,4. L'ultima variabile, infine, riguarda il sistema elettorale. Con il Rosatellum, un misto di proporzionale e maggioritario, il centrodestra avrebbe i numeri per assicurarsi una solida maggioranza parlamentare sia alla Camera che al Senato. Se dovesse andare in porto la riforma che hanno in mente i giallorossi, ovvero il ritorno a un proporzionale puro, il vantaggio dell' alleanza Salvini-Meloni-Berlusconi non sarebbe sufficiente ad ottenere la maggioranza assoluta in Parlamento. Ma nemmeno il patto giallorosso sarebbe autosufficiente. Si andrebbe dunque verso una paralisi istituzionale. Di nuovo. di Salvatore Dama

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