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Jean-Claude Juncker, perché sarà lui a valutare la manovra e non Ursula von der Leyen

Davide Locano
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Bene ma non benissimo. La manovra scritta dal governo M5s-Pd per l'Europa, non piace del tutto all'Europa stessa. Già, perché come sottolinea La Stampa, la Commissione europea farà partire comunque il consueto richiamo contro l'Ialia. La ragione? Restano troppi punti da chiarire, oltre al fatto che il documento di bilancio prevede un aumento del deficit strutturale pari allo 0,14 per cento del Pil, mentre l'Unione chiede di ridurlo dello 0,6 per cento. Fonti da Bruxelles, comunuqe, fanno sapere che si tratterà soltanto di un richiamo: nessuna sanzione. Leggi anche: "Cattivi, perché non torno in Italia": lo sfogo da ridere di Federica Mogherini E chi sarà a firmare la letterina con cui l'Unione europea ci tirerà ancora le orecchie? Sorpresa, ancora lui: Jean-Claude Juncker. Già, perché ormai pare sostanzialmente ufficiale che l'insediamento formale della Commissione di Ursula von der Leyen, sulla cui linea restano delle incognite, slitterà. Dunque, nella migliore delle ipotesi, si insedierà il primo dicembre. E questo significa che l'opinione sulla manovra sarà formalmente firmata dal duo Moscovici-Dombrovskis, con la supervisione del presidente Juncker. Ancora lui..

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